Affari Europei
Russia, l'anatema di Strasburgo: "Non è più un partner strategico Ue"

Dura presa di posizione del Parlamento europeo nei confronti della Russia. "Mosca non è più un partner strategico dell'Ue", recita una relazione di Strasburgo, che chiede la revisione dei rapporti col Cremlino in seguito alla "violazione del diritto internazionale". Alle istituzioni comunitarie, insomme, non bastano certo le aperture di Putin che proprio in questi giorni si trova in visita in Italia.
Secondo il Parlamento europeo, l'Ue deve riesaminare in modo critico le sue relazioni con la Russia, profondamente danneggiate dalla violazione deliberata, da parte di Mosca, dei principi e dei valori fondamentali democratici e del diritto internazionale attraverso la sua azione violenta e la destabilizzazione politica dei Paesi vicini. L'Ue, prosegue il testo, deve ora elaborare un piano d'emergenza di persuasione per contrastare le politiche aggressive e divisorie della Russia.
Il testo, piuttosto corposo, approvato con 494 si, 135 no e 69 astensioni, ribadisce "il coinvolgimento diretto e indiretto della Russia nel conflitto armato in Ucraina e la sua annessione illegale della Crimea", definendo questi atti "una violazione deliberata dei principi e dei valori democratici". Sulla base di queste circostanze, l'Ue non può considerare un ritorno al 'business as usual', non può che procedere a un "riesame critico delle sue relazioni con la Russia che includa un piano di persuasione ('soft power') d'emergenza per contrastare le sue politiche aggressive. Alla luce del suo operato in Crimea e in Ucraina, prosegue la relazione, la Russia "non può più essere trattata e considerata un partner strategico". Anzi, si nota come si posizioni e agisca "apertamente come un rivale della comunità democratica internazionale".
L'Europa è inoltre preoccupata per la "crescente atmosfera di odio nei confronti degli attivisti dell'opposizione, dei difensori dei diritti umani, delle minoranze e delle nazioni limitrofe, come pure il deterioramento della situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia, condannando le intimidazioni verso le voci critiche con violenze, processi e incarcerazioni e altre misure utilizzate dallo Stato". La ripresa della cooperazione potrà essere presa in considerazione "a condizione che la Russia rispetti l'integrità territoriale dell'Ucraina e attui pienamente gli accordi di Minsk".