Schengen, ecco la road map dell'Ue per il ritorno entro il 2016 - Affaritaliani.it

Affari Europei

Schengen, ecco la road map dell'Ue per il ritorno entro il 2016

Un "ritorno a Schengen" entro la fine del 2016, attraverso tappe e scadenze precise per "il ripristino del pieno funzionamento del sistema di libera circolazione": la dettagliata tabella di marcia, proposta oggi dalla Commissione europea, sarà sul tavolo dei capi di Stato e di governo che si incontrano lunedì a Bruxelles nel vertice con la Turchia sull'emergenza profughi.

Al Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio, reagendo alle decisioni di alcuni paesi che hanno reintrodotto i controlli alle frontiere in risposta al drammatico aumento dei flussi di profughi in arrivo, i leader Ue avevano dato un chiaro mandato per il ripristino al più presto del normale funzionamento dell'area Schengen, prevedendo allo stesso tempo un pieno sostegno ai paesi più esposti. La Commissione stima che i costi aggiuntivi determinati da una complete reintroduzione dei confini interni a Schengen si aggirerebbe fra 5 e 18 miliardi all'anno, pari a una quota del Pil compresa fra lo 0,05% e lo 0,13%.

Il prerequisito della libera circolazione, ricorda la Commissione, secondo la "road map" presentata oggi dal commissario all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos, è la messa in sicurezza delle frontiere esterne, che deve essere una responsabilità condivisa: la scadenza per la realizzazione di una guardia costiera e dei confine europea deve essere il mese di giugno, per renderla operativa entro l'estate.

La tabella di marcia sancisce anche l'immediato sostegno alla Grecia: entro il 22 marzo Frontex preparerà l'ulteriore spiegamento di squadre di controllo alle frontiere e chiederà che entro 10 giorni gli Stati forniscano i contributi necessari in termini di uomini e mezzi.

Deve inoltre rapidamente essere attuato il piano di azione congiunto con la Turchia; la Commissione richiama poi gli Stati ad applicare le regole Ue, perché le decisioni unilaterali a ondate "non sono legali ne' politicamente accettabili". Bisogna insomma passare dall'attuale confusione a un approccio coerente e complessivo, e la reintroduzione dei controlli ai confini interni deve rimanere "eccezionale e proporzionata" agli obiettivi di tornare al più presto alla normalità.