Affari Europei
Venerdì Juncker vola a Roma da Renzi. Ma sulla riforma dell'Ue il premier é isolato
Lunedì il governo ha pubblicato un 'position paper' che descrive in otto pagine quelle che sono le proposte dell'esecutivo italiano sulle riforme di cui l'Europa ha bisogno. Nel documento si parla di un ministro del Tesoro comunitario, di maggiori investimenti e di flessibilità. Il paper arriva, non a caso, cinque giorni prima della visita di Jean Claude Juncker a Roma.
Il capo della Commissione atterra in Italia per la prima volta da quando é stato nominato presidente dell'esecutivo europeo. La visita é stata decisa dopo il durissimo scontro di quasi un mese fa tra il politico lussemburghese e il premier italiano. Un botta e risposta che ha reso necessario un chiarimento.
E dal palazzo del Berelymont fanno sapere che la Commissione apprezza molto le proposte del governo Renzi, ma che in sostanza sono solo belle parole che rimarranno sulla carta. Quello che manca a Renzi sono gli appoggi delle altre capitali europee per poter incidere significativamente sul processo di costruzione europeo.
La Cancelliera Merkel ha bene in mente quali sono gli interessi della Germania e avvallerà riforme solo se andranno nella direzione di un maggiore controllo di Bruxelles sui conti dei singoli Stati. La Francia, che Renzi spera possa smarcarsi da Berlino in virtù della sua anima mediterranea e dei conti non in ordine, difficilmente appoggerà Roma. Per cinquant'anni Parigi ha puntato tutto sul ticket con Berlino e nessuno crede in un suo passo indietro di Hollande, alle prese con il terrorismo. Rimane solo la Spagna, visto che la Gran Bretagna é più euroscettica che mai. Ma a Madrid non si sa neppure chi é al governo e Renzi si ritrova così solo a Bruxelles.