Covid, tutte le restrizioni bocciate dai giudici: dai vaccini alle mascherine

Si tratta di un totale di circa 200 provvedimenti in tutta Italia che vedono ribaltate le misure introdotte nei decreti legge per l'emergenza della pandemia

a cura di Redazione
Cronache

200 giudici in tutta Italia bocciano le restrizioni introdotte durante la pandemia: dai vaccini alle mascherine

Vaccini, tamponi, mascherine, coprifuoco e lockdown. I temi cardine della pandemia che sono spesso stati oggetto di critiche vedono ora una nuova rappresentazione nella magistratura. Cominciano infatti a fioccare in tutta Italia le sentenze dei giudici che riconoscono ai cittadini i propri diritti violati a causa dei decreti legge in vigore durante l'emergenza da Covid-19, introdotti prima dal governo Conte II e poi intensificati e prorogati dal governo Draghi. A fare una panoramica, da Nord a Sud, dei provvedimenti più significativi in materia di restrizioni è il quotidiano La Verità.

Sul fronte delle vaccinazioni, il giornale riporta il caso di una madre che ha presentato ricorso, contro la volontà dell'ex coniuge, perchè chiedeva al giudice l'autorizzazione a sottoporre i tre figli minori ai vaccini anti Covid. La sentenza dà invece ragione al padre, riconoscendo che il rapporto rischi/benefici non è adeguato. E ancora, ad aprile 2022 un giudice del lavoro di Padova ha accolto il ricorso di una operatrice socio sanitaria sospesa per inadempimento dell'obbligo vaccinale, valutato "non idoneo a raggiungere lo scopo che si prefigge", in quanto "la persona che si è sottoposta all'obbligo vaccinale può comunque contrarre il virus e può contagiare gli altri". Il vaccino, infatti, non è stato testato per la prevenzione del contagio, come la stessa Pfizer ha ammesso a ottobre 2022 nel corso di un'audizione al Parlamento europeo.

Per quanto riguarda i tamponi, a dicembre 2022 il Tribunale di Milano ha assolto un cittadino rinviato a giudizio per falso ideologico. L'uomo, che tre giorni prima era risultato positivo, era stato fatto scendere dal treno perchè sprovvisto di tampone negativo. Il cittadino aveva dichiarato alla polizia ferroviaria la sua negatività al virus, accertata prima di partire e confermata con ulteriore tampone negativo una volta fatto scendere. Ma la Procura aveva chiesto una condanna esemplare di due mesi di reclusione. Il giudice di Milano che invece lo ha assolto ha citato l'inoffensività della condotta dell'imputato e la mancata notifica del provvedimento.

Ma anche in riferimento alle mascherine non sono mancante sentenze che ribaltano quanto sostenuto nei decreti legge relativi al periodo. A marzo 2022 il giudice di pace di Bressannone ha accolto il ricorso presentato per l'annullamento della sanzione amministrativa prevista per il mancato uso della mscherina. Il magistrato ha annullato la sentenza motivando che "manca un supporto legislativo su cui fondare la delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020". Nel complesso, si tratta di circa 200 sentenze che bocciano, in tutto il Paese, le varie tipologie di restrizioni introdotte durante l'emergenza. "Forse - si legge su La Verità - la giustizia non è morta di Covid".

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