Eni raddoppia gli utili 2022. Descalzi: "Liberi dal gas russo entro il 2025"

L'ad Descalzi: "Stiamo lavorando anche sull'idrogeno, ma serve il rigassificatore di Piombino"

di Redazione Economia
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Eni, i risultati operativi e finanziari del 2022 sono eccellenti: raddoppiati gli utili

L'ad di Eni, Claudio Descalzi, commenta i risultati del 2022: "Noi ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all'Italia e quindi all'Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche". E aggiunge: "I risultati operativi e finanziari che abbiamo raggiunto sono stati eccellenti, così come la capacità di garantire in tempi rapidi forniture stabili all'Italia e all'Europa e il progresso nei piani di decarbonizzazione".

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Eni, il gas russo sarà rimpiazzato entro il 2025

Claudio Descalzi continua: "Durante l'anno abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle nostre solide relazioni con i paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato, che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar".

"L'ultima operazione con la società di stato libica Noc per lo sviluppo del progetto 'Strutture A&E' e i recenti successi esplorativi nelle acque di Cipro, Egitto e Norvegia andranno a rafforzare la diversificazione geografica della nostra catena integrata di forniture. Questa pronta reazione alla crisi del gas e l'integrazione con le attività upstream sono stati un importante fattore alla base dei risultati del settore GGP, in grado di onorare gli impegni di vendita diversificando le fonti", ha aggiunto Descalzi.

Eni, Descalzi: "Mai più un rapporto come quello con la Russia"

"La differenza sostanziale tra il rapporto con la Russia e i Paesi su cui stiamo puntando adesso è che ora siamo noi a guidare la macchina, non dobbiamo bussare alla porta di nessuno chiedendo di venderci il gas: siamo noi a produrlo. Investiamo molti soldi per compartecipare nel rischio e, a volte, siamo noi a mettere l’intero capitale. Ecco perché non ci potremo trovare in una situazione analoga a quella esperita con Mosca" così il ceo ha spiegato durante la presentazione del piano quale sia la differenza rispetto al passato. 

Eni, Descalzi: "Stiamo puntando sull'idrogeno nel Mezzogiorno"

"Per una tonnellata di idrogeno serve un sacco di acqua. Stiamo avviando delle sperimentazioni a Taranto e Gela, ma c'è ancora molto da lavorare. Non vogliamo fare grandi annunci, vogliamo continuare a impegnarci e, quando sarà il momento, annunceremo le novità". Descalzi ha così dipinto la situazione intorno all'idrogeno, un possibile carburante per il futuro ma che ha ancora molte incognite. E sul rigassificatore di Piombino è stato chiarissimo: "Imprescindibile".

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Eni, pronta la sfida per il futuro: "Portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti"

"Plenitude ha raggiunto 2,2 GW di capacità rinnovabile, il doppio dello scorso anno, e sarà affiancata dalla neo costituita Eni Sustainable Mobility nel portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti. Questo veicolo, facendo leva sulla forte presenza nel settore dei biocarburanti, offrirà soluzioni per una mobilità sempre più decarbonizzata ai clienti in Italia e in Europa. In un contesto di mercato favorevole, i risultati 2022 sono stati sostenuti dalla disciplina finanziaria e dal controllo dei costi, dall'efficacia operativa e dall'attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta.

La forte generazione di cassa organica con un flusso di 20,4 miliardi di euro ci ha permesso di finanziare gli investimenti e la crescita, di ridurre il rapporto di indebitamento al minimo storico di 0,13 e di remunerare gli azionisti con 5,4 mld di euro attraverso i dividendi e l'esecuzione di un programma accelerato di riacquisto delle azioni proprie", ha rimarcato. "Le nostre priorità strategiche - ha evidenziato l'ad di Eni - restano confermate: continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l'offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti".

Nel corso del Piano quadriennale, sulla base del nostro scenario, Eni genererà un Free Cash Flow organico ante capitale circolante di oltre €32 miliardi, il che implica che dopo la remunerazione agli azionisti il leverage sarà tra il 10-20% nell’arco del periodo del Piano.

Eni presenta il nuovo piano strategico al 2026: Capex a 36 miliardi nel periodo

Il Capex 2023 di Eni, cioè gli investimenti in conto capitale, sulla base delle ipotesi di scenario, dovrebbe essere pari a circa a 9,5 miliardi di euro e 37 miliardi nell’arco di Piano 2023-26. In dollari, e a parità di inflazione, ciò rappresenta un +15% (rispetto al Piano precedente), per le nuove opportunità e l’ampliamento e l’accelerazione dei progetti Upstream esistenti caratterizzati da elevati ritorni. Questi progetti generano un valore significativo e continueranno a farlo ben dopo la fine del Piano. Le spesa destinata alle attività zero e low carbon sarà pari a circa il 25% degli investimenti di Gruppo.

Il dividendo proposto da Eni per il 2023 viene aumentato del 7% a 0,94 euro per azione. Eni continuerà a pagarlo in quattro rate trimestrali uguali, a settembre 2023, novembre 2023, marzo 2024 e maggio 2024. Considerando anche le aspettative di Eni per lo scenario e l'andamento dei business, la società lancerà nel 2023, dopo l'approvazione degli azionisti a maggio, anche un programma di acquisto di azioni proprie per un valore di 2.2 miliardi di euro, pari circa il 4,5% delle azioni in circolazione all'attuale prezzo.

Eni: piano, capacità generazione rinnovabile di Plenitude aumenterà a oltre 7 GW entro 2026

Eni prevede che la capacità di generazione rinnovabile di Plenitude aumenterà a oltre 7 GW entro il 2026 e a oltre 15 GW entro il 2030. La società ha come obiettivo di più che raddoppiare i punti di ricarica entro il 2026; si prevede che l'ebitda di Plenitude aumenti per il 2026 di tre volte rispetto al 2022. Plenitude prevede di realizzare oltre 7 GW di capacità installata entro la fine del 2026 e più che raddoppiare la sua rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, portandola a 30.000 unità entro la fine del Piano.

Dopo aver raggiunto l'obiettivo di oltre 600 milioni di euro di ebitda proforma nel 2022, la società prevede di triplicare questa cifra fino a 1,8 miliardi di euro nel 2026. L'integrazione delle attività di vendita retail, con oltre 11 milioni di clienti entro il 2026, delle energie rinnovabili e della mobilità elettrica presenta notevoli sinergie dal punto di vista operativo, oltre a garantire diversificazione e resilienza finanziaria. Con l'espansione della sua offerta di prodotti e servizi decarbonizzati, si prevede che la crescita di Plenitude continuerà a essere significativa, supportata da oltre 11 GW di progetti e opportunità.

Eni, produzione in crescita del 3-4% all'anno

Nel corso del Piano Eni approverà una serie di FID (Final Investment Decision) di elevata qualità, tra cui le strutture A/E in Libia, Hail e Ghasha e le espansioni di Lower Zakum negli Emirati Arabi Uniti, oltre a Costa d'Avorio, Kazakistan, Angola e possibili nuove attività nel Mediterraneo orientale.

Allo stesso tempo, nel 2023, Eni avvierà le prime fasi di Baleine in Costa d'Avorio e del Congo LNG, gli start-up in Egitto, Emirati Arabi Uniti e Norvegia, e continuerà il programma di sviluppo delle attività in Algeria, mentre nel 2024 la Società avvierà le start-up in Italia, Egitto, Costa d'Avorio Fase 2, Kazakistan e Norvegia.

Di conseguenza, Eni prevede una crescita media annua della produzione del 3-4% nel periodo di Piano. Entro il 2026 la Società avrà aggiunto circa 800.000 boe al giorno da start-up e ramp-up con elevati rendimenti, ridotto periodo di payback e con costi unitari al top dell’industria. Eni continuerà a concentrarsi su progetti con un rapido time to market, facendo leva sull'elevata qualità del portafoglio, confermata dai bassi costi tecnici e dall'elevato cash flow per barile, al top dell’industria; Capex in media pari a €6-6,5 miliardi all’anno durante il periodo del Piano.

Eni continua a seguire il suo dual exploration model e punta all'esplorazione con elevati livelli di partecipazione, in aree con attività e infrastrutture esistenti come il Nord Africa, Africa Occidentale e gli Emirati Arabi Uniti - circa il 90% della sua spesa, a sostegno del suo track-record nella creazione di valore al top dell’industria. Eni investirà €2,1 miliardi nei prossimi quattro anni, con un target di 2,2 miliardi di barili di olio equivalente a circa $1,50 /boe di costo esplorativo, con l'obiettivo del 60% di scoperte a gas.

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