La Russia è in default tecnico: che cosa significa e quali sono le conseguenze

La guerra tra Russia e Ucraina manda Mosca in default tecnico: che cosa significa? Che cosa può succedere ora? Il punto

di Marta Barbera
Economia

La Russia è in default tecnico, che cosa significa 

27 giugno 2022. Per la Russia è una data da ricordare: il Paese risulta infatti in “default tecnico”. Che cosa significa? Mosca si trova di fatto inadempiente nei confronti dei suoi creditori e degli investitori detengono  le sue obbligazioni internazionali. Si tratta del primo default dal 1918.

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A far scattare il default tecnico è il mancato pagamento di 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni, una denominata in biglietti verdi e l'altra in euro in scadenza nel 2026 e nel 2036. Mosca doveva pagare i due bond il 27 maggio, ma era stato concesso un periodo di proroga di trenta giorni. Tale periodo di grazia è scaduto ieri sera, domenica 26 giugno.

Russia in default tecnico, l'esclusione dal sistema finanziario globale 

Dall'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, Mosca ha iniziato ad avere difficoltà a mantenere i pagamenti sui 40 miliardi di dollari delle sue obbligazioni circolanti. A causa della guerra diversi Stati, tra i quali anche l'Italia, hanno tagliato fuori il Cremlino dal sistema finanziario globale, il cosiddetto Swift, rendendo così i suoi beni intoccabili per molti investitori.

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Il Cremlino ha ripetutamente affermato che non ci sono motivi per un default della Russia, ma che non è in grado di inviare denaro agli obbligazionisti a causa delle sanzioni, accusando l'Occidente di cercare di spingerla a un default artificiale.

La Russia è in default tecnico, quali sono le conseguenze per Mosca 

Ma quali sono le conseguenze del default tecnico della Russia? In realtà, almeno per ora, secondo gli economisti e il mercato, si tratta di una circostanza che ha più una valenza "simbolica". Mosca è già un Paese emarginato, per gran parte, sia a livello economico, finanziario e politico. Ora, con lo scatto di un default tecnico si trova impossibilita a ottenere nuovi fondi dall'estero prima di aver saldato i debiti. 

A fare la differenza in questo caso è il fatto che il default tecnico sia dovuto non alla mancanza di denaro da parte del debitore ma alla chiusura dei canali di trasferimento da parte dei creditori. Ecco perché il Cremlino parla di un "default artificiale" causato dalle sanzioni dell'Occidente. “Chiunque può dichiarare quello che vuole e può provare ad attaccare alla Russia qualsiasi etichetta. Ma chiunque capisca la situazione sa che non si tratta in alcun modo di un default”, ha detto nei giorni scorsi il ministro della Finanze russo Anton Siluanov.

Default tecnico per la Russia, che cosa succederà ora? 

Che cosa succederà ora? Dichiarazioni ufficiali da parte dei mercati ancora non sono arrivate. Solitamente ad emettere la sentenza di fallimento di uno Stato sovrano sono le principali agenzie di rating. Le sanzioni ora vietano a ciascun di loro di esercitare attività in e con la Russia. Per alcuni economisti interpellati da Bloomberg “una dichiarazione di default è un evento simbolico”. Il governo infatti, spiegano, ha già perso l'occasione di emettere debito denominato in dollari.

Il default annunciato, seppur simbolico, è certamente, da una parte un campanello d'allarme per chi fosse intenzionato a comprare titoli di stato russi, dato l'alto rischio, e dall'altra un duro colpo all'immagine oltre che del Paese anche di chi lo rappresenta: il presidente Vladimir Putin. Per la Russia è il secondo mancato rimborso del debito estero dopo quello del 1918. In quell'occasione il governo sovietico si rifiutò di ripagare le somme accumulate dagli zar. 

 

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