Mediobanca, vola l'utile. Nagel: "Non cediamo la quota in Generali"

Il gruppo di Piazzetta Cuccia ha presentato i conti del trimestre: le attività di Wealth Management superano gli 80 miliardi

L'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel
Economia
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Mediobanca: nei nove mesi utile batte attese e sale a 716 milioni

Mediobanca presenta i conti del trimestre. Come Affaritaliani.it aveva anticipato, infatti, non c’erano particolari timori di “scivoloni”. E così è stato. Anzi: Piazzetta Cuccia ha realizzato un utile netto di 716 milioni nei nove mesi, risultato che sale del 19% rispetto allo scorso anno e batte le attese degli analisti, che lo stimavano pari a 696 milioni.

Il ceo Alberto Nagel, commentando i risultati, ha ribadito la sua intenzione di non cedere la quota in Generali come era trapelato sui giornali di oggi. Ma torniamo ai numeri. I ricavi salgono del 9,3% a 2,14 miliardi di euro. Il margine di interesse nei nove mesi si attesta a 1.106 milioni (+3%), per la ripresa del consumer. Anche il terzo trimestre conferma una crescita dell'attività commerciale sostenuta: i ricavi ammontano a circa 700 milioni, con commissioni nette a quota 202 milioni. L'utile del trimestre è di 190 milioni.

Le attività finanziarie del Wealth Management crescono a 80,3 miliardi, in aumento di oltre il 16% e di 1 miliardo nel trimestre con un significativo apporto di nuove masse (+6,9 miliardi nei nove mesi, di cui 4 miliardi in masse qualificate), il consolidamento dei fondi ex Bybrook (2,2 miliardi) a fronte di un effetto mercato pressoché nullo nei 9 mesi.

Mediobanca non ha subito impatti dalla guerra in Ucraina 

Il portafoglio del gruppo "non presenta esposizioni dirette degne di nota verso Federazione Russa, Ucraina e Bielorussia e le poche esposizioni indirette riguardano prevalentemente controparti con un buon merito di credito", sottolinea la società, che ha svolto invece "un attento monitoraggio sugli effetti dell’inflazione alle controparti corporate, evidenziando come i settori potenzialmente maggiormente impattati da aumenti generalizzati dei prezzi (quali alimentari, automotive e manifatturiero) rappresentano attualmente solo una moderata percentuale del portafoglio complessivo e anche in questo caso relativo a controparti per la maggior parte con un buon rating".

Segue: il rapporto con Caltagirone e il futuro di Generali

Il post-Generali 

Ma a tenere banco, ovviamente, non sono soltanto i conti. Nella giornata di oggi si è diffusa la notizia che Mediobanca potrebbe essere interessata a cedere la sua quota in Generali. Parliamo di un pacchetto di azioni che vale il 12,91% del capitale totale per un controvalore – alle quotazione odierne – intorno ai 3,6 miliardi di euro. Un bel gruzzolo, che però dovrebbe essere rapidamente soppiantato con qualcos’altro che possa garantire 250-300 milioni di euro di dividendi ogni anno. Mica facile. E infatti l’amministratore delegato Alberto Nagel, parlando in call con gli analisti, ha spiegato come Generali svolga un compito importante.

"Noi siamo soddisfatti – ha spiegato - di questa esposizione anche nello scenario a venire. Questo non vuol dire che non monitoriamo sempre le opportunità". Tuttavia, "oggi non ci sono colloqui in corso, non ci sono dossier aperti, vediamo tante ipotesi sui giornali ma noi siamo felici e contenti del contributo di Generali e per cambiare lo status quo dobbiamo avere opzioni concrete e altrettanto valide per prendere una decisione diversa”.

"L'assemblea di Generali - ha detto Nagel in conference call con i giornalisti - ha permesso un'elezione di un cda con un sistema che è il più invalso a livello internazionale: questo è un fatto positivo per la compagnia, perché ha una governance competitiva con i suoi peers e dà un maggior grado di indipendenza alla compagnia. Mediobanca ha rinunciato in questo quadro a proporre una sua lista e ha appoggiato insieme al mercato la lista del consiglio. Credo che sia un fatto positivo; la conseguenza di questo è che Mediobanca continuerà a consolidare a patrimonio netto Generali e ad avere il contributo che ha sempre avuto".

Sempre secondo Nagel, "Generali svolge un compito importante per Mediobanca perché ha un rischio decorrelato a quello bancario. Tutte le banche principali hanno una componete assicurativa e questa contribuisce in positivo. Noi siamo soddisfatti di questa esposizione, anche nello scenario avvenire".
Come detto, tra l’altro, una volta ceduta Generali bisognerebbe sostituirla. Con chi? E perché? Al momento "non ci sono colloqui né dossier aperti" per eventuali acquisizioni nel campo del wealth management per Mediobanca. "Più o meno ogni settimana - ha aggiunto Nagel - viene fuori un'ipotesi, una settimana fa era Anima, questa volta Banca Generali, Azimut, Mediolanum. La realtà è molto diversa...", ha sottolineato.

Il rapporto con Caltagirone

"Il nostro compito come cda è quello di gestire il gruppo attuando il piano comunicato al mercato e dando soddisfazioni a tutti gli azionisti, poi se sono istituzionali o azionisti singoli per noi non fa la differenza e non deve farlo. Tutti gli azionisti vanno bene e lavoriamo per tutti gli azionisti". È stato lapidario il ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, con chi gli chiedeva un commento sulla salita oltre il 5% del capitale della banca di Francesco Gaetano Caltagirone.

Mediobanca farà bene nel nuovo scenario

Nagel è fiducioso che anche nel prossimo trimestre - che è il quarto per l'esercizio del gruppo - possa continuare "la traiettoria industrialmente valida" già vista in questi tre mesi. "Abbiamo avuto in un trimestre tutt'altro che ovvio vista la situazione dei mercati", ha spiegato, commentando i risultati del periodo.

"Mediobanca ha le caratteristiche per fare bene anche nel nuovo scenario, con rischi maggiori, perché non ha esposizioni verso geografie a rischio, quindi non deve soffrire una correzione immediata di capitale e di costo del rischio, ed entriamo in questa fase con la migliore qualità degli attivi". Anche nel Cib, "abbiamo rifatto un anno molto buono, dopo quello passato in cui abbiamo avuto operazioni molto grandi. Stiamo battendo il budget conservativo che avevamo previsto. A questo si associano alcune novità interessanti come operazioni annunciate in Italia e all'estero".

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