Nomine, colpo di scena: Profumo potrebbe restare, Donnarumma verso Enel

Per qualche poltrona "pesante" si fa il nome di Francesco Paolo Tronca. Spuntano anche l'ex ambasciatore Pontecorvo e il professor Pozzi

di Marco Scotti
Ferruccio Resta, Stefano Pontecorvo, Cesare Pozzi, Francesco Paolo Tronca,
Economia

Nomine, entro il 15 aprile la presentazione delle liste: il borsino

Si profila una Pasqua di passione per il Governo. Il termine per la presentazione delle liste per il rinnovo dei consigli di amministrazione delle società partecipate è ormai imminente: secondo la legge, infatti, il Mef dovrà inviare i nomi tra il 13 e il 15 aprile. Le assemblee sono già state convocate e, come dispone la norma, le liste devono essere presentate 25 giorni prima. Dunque si inizia l’8 maggio con Poste e Leonardo, cui seguirà Terna il giorno dopo per chiudere con Eni ed Enel il 10 maggio. Le sorprese potrebbero ancora esserci, così come i nomi “coperti” che potrebbero spuntare nell’ultimo miglio. 

A che punto è la notte? La strategia ormai è chiara. La premier, forte del consenso elettorale, vuole tirare la corda quanto più possibile e poi presentare agli alleati una lista ristretta di nomi tra cui scegliere. Di più: si è convinta che non sia necessaria una rivoluzione in aziende che – ormai è conclamato – saranno i bacini di raccolta per i fondi del Pnrr.

Il ragionamento della premier è semplice: davvero conviene fare tabula rasa e ricominciare da zero quando i fondi dall’Europa rischiano di stopparsi, complici anche le proposte di “ridimensionamento” che arrivano dalla maggioranza? Va letta in questo senso la dichiarazione dell’altro giorno a Vinitaly, quando Giorgia Meloni ha parlato di merito e di analisi profonda dei profili più adeguati. Dall’altra parte, invece, Matteo Salvini è in pressing, specialmente dopo il risultato delle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia con la Lega che ha rialzato la testa dopo mesi in apnea. 

Nomine, Descalzi resta, Donnarumma verso Enel

In questo stallo alla messicana il toto-nomi impazza. Di Eni si è detto: a meno di incredibili colpi di scena, si dovrebbe profilare la permanenza di Claudio Descalzi per un quarto mandato. Il manager, d’altronde, è tra i consiglieri più ascoltati della Meloni e sarebbe bizzarro vederlo fare i bagagli per lasciare San Donato. Il dirigente, da oltre 40 anni nel cane a sei zampe, ha partecipato tra l’altro ad Atreju, la convention di Fratelli d’Italia cui hanno preso parte altri nomi che rivedremo probabilmente nei prossimi consigli di amministrazione. 

Oltre a Descalzi, sul palco era salito anche Stefano Donnarumma, bravissimo a cambiare pelle passando da fedelissimo dei Cinque Stelle (prima in Acea al tempo di Virginia Raggi in Campidoglio, poi in Terna con il governo giallo-rosso) a manager vicino alla premier. Dopo qualche settimana di perplessità, ora il nome di Donnarumma è tornato in pole position per la guida di Enel, dove Francesco Starace sembra sempre più prossimo a uscire di scena. L’attuale amministratore delegato di Terna avrebbe già iniziato a indicare anche i pezzi della sua squadra: alla comunicazione dovrebbe arrivare Massimiliano Paolucci, uno dei fedelissimi di Donnarumma e attuale direttore delle relazioni esterne, affari istituzionali e sostenibilità di Terna.

Nomine, Profumo potrebbe restare in Leonardo

La vera notizia, però, è che in Leonardo potrebbe restare Alessandro Profumo (come Affaritaliani.it aveva anticipato mesi fa). Il motivo è sempre lo stesso: l’ex-Finmeccanica è un’azienda strategica ma molto complessa da gestire, con varie ramificazioni e rivoli. Per questo si parla della permanenza di Profumo al timone. Il che sarebbe anche un’implicita definizione del processo in corso per Monte dei Paschi dove l’ex amministratore delegato di Unicredit è indagato insieme a Fabrizio Viola, con il processo d'appello che riprenderà il 12 maggio. In caso di conferma di Profumo, dovrebbe lasciare Luciano Carta, presidente che in passato ha avuto qualche frizione con l’AD.

A prendere il posto del generale potrebbe arrivare Ferruccio Resta, già membro del board di Leonardo. Il professore è stato rettore del Politecnico di Milano e attualmente è presidente della Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Altri due partecipanti ad Atreju che potrebbero trovare spazio sono l’ex ambasciatore Stefano Pontecorvo e il professor Cesare Pozzi. 

La Lega, ovviamente, chiede spazio. Vuole poter dire la sua non soltanto per Rfi e Trenitalia, che cambieranno il consiglio di amministrazione in autunno, ma anche nelle altre partite che contano. Vicino a Salvini, di cui è consigliere al Ministero dei Trasporti, è l’ex prefetto e commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca. Per lui si potrebbero aprire le porte di una poltrona “pesante”.

Infine, restano da definire Terna e Poste. In questo momento il borsino dice che nell’azienda che gestisce la corrispondenza (e non solo) degli italiani si punta alla continuità, con la permanenza di Matteo Del Fante. In Terna, se davvero Donnarumma dovesse arrivare in Enel, si potrebbe registrare una corsa a tre: Giuseppe Lasco, attuale condirettore di Poste Italiane; Lucia Morselli, amministratore delegato di Arcelor Mittal Italia; Giuseppina Di Foggia, ceo di Nokia. In una settimana si dovrebbe decidere. Allacciate le cinture. 
 

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