Elezioni Francia, la Corsica spaventa Macron: mega proteste indipendentiste

Si rilancia la spinta autonomista dell'isola corsa ma anche della Bretagna. E quello che sembrava un cammino trionfale verso le urne improvvisamente si complica

Esteri
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Elezioni Francia, Macron preoccupato dalle maxi proteste in Corsica

Sembrava avere sotto i piedi un tappeto rosso, ora invece stanno affiorando alcuni sassolini sul percorso dai quali dovrà provare a liberarsi per non inciampare. Gli indipendentisti francesi spaventano Emmanuel Macron sulla strada per le presidenziali in programma tra poche settimane. Sono due le parole che preoccupano il presidente uscente che spera in realtà di restare serenamente al suo posto all'Eliseo: Corsica e Bretagna.

Sopratttutto la prima pare essere diventata un notevole grattacapo per Monsieur Macron. L'isola è scossa da giorni da violente proteste, che si sono innestate sulla morte di Yvan Colonna, l'indipendentista morto nei giorni scorsi dopo essere stato aggredito in carcere il 2 marzo scorso ad Arles, Provenza. Colonna aveva 61 anni ed era detenuto in regime di sorveglianza speciale per aver fatto parte del commando che nel 1998 uccise il prefetto francese Claude Erignac. Dopo quattro anni di fuga e dopo essere diventato uno degli uomini più ricercati di Francia, venne arrestato il 5 luglio del 2003 e condannato tre volte all’ergastolo.

Corsica, proteste anti Parigi: "Statu Francese assassinu"

Colonna si è sempre dichiarato innocente. E ora la sua morte ha gettato nuova benzina sul fuoco già alto delle proteste. Sotto accusa le guardie penitenziarie, che chi si ribella ritiene siano intervenute troppo tardi permettendo che la situazione degenerasse. Proteste anche violente, come non di rado è accaduto in Francia anche negli ultimi anni. Dopo i gilet gialli, stavolta i problemi sembrano però arrivare proprio dagli autonomisti. 

Le proteste si succedono da giorni, con i manifestanti scesi in piazza al grido "Statu Francese assassinu". Ma attenzione, in Corsica la situazione va oltre le mere richieste autonomiste. Si tratta delle proteste più impontenti degli ultimi decenni, con scontri anche violenti tra gruppi organizzati e polizia. Anche lavoratori e altre classi sociali sono in agitazione. Il 4 marzo marittimi e portuali, rispondendo all’appello del Sindicatu di i Travagliadori Corsi, hanno impedito lo sbarco da un traghetto di un reparto speciale di polizia inviato ad Ajaccio, costringendolo a tornare a Tolone. 

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Gli indipendentisti della Corsica minacciano il cammino trionfale di Macron

D'altronde, in Corsica sono al potere proprio i nazionalisti che però criticano Macron perché non li ha mai ascoltati davvero. E ora sotto accusa potrebbe anche finire il capo del governo locale Gilles Simeoni, che sta cercando invece di mostrarsi duro al punto giusto. Tanto che Macron, che nel frattempo invita alla calma, ha promesso che la Corsica avrà maggiori concessioni in futuro da Parigi, fino ad arrivare all'autonomia. Simeoni le ha definite "parole importanti" ma i motivimenti indipendentisti non si fidano e anzi continuano a contestare.

La scorsa settimana il ministro dell'Interno Gerald Darmanin si è anche recato nell'isola per avviare un dialogo con le autorità locali aprendo l'ipotesi di un'autonomia per l'isola, ricevendo però ulteriori proteste. I rivali di Macron stanno giocando sul tema, individuato come il possibile punto debole del presidente uscente. Valérie Pécresse, leader dei moderati di destra Républicains, Macron non ha fatto altro che "cedere alla violenza" e ha dichiarato che è "assolutamente indispensabile nel contesto attuale" rafforzare le forze dell'ordine sul posto. Anche Marine Le Pen ed Eric Zemmour hanno molto criticato le aperture di Macron, coi due candidati di estrema destra che hanno definito tale apertura una "manovra elettorale per guadagnare consensi".

E nel frattempo anche in Bretagna tornano proteste autonomiste, che anche qui si allacciano ad altre tematiche e rivendicazioni già presenti e che ora rischiano di turbare l'avvicinamento di Macron al voto del 10 aprile. Quello che sembrava poter essere un cammino trionfale potrebbe invece diventare un incedere con inattesi scossoni.

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