Guerra Ucraina, la Russia mette in vendita l'appartamento di Zelensy in Crimea

Il cardinale Zuppi dopo il viaggio in Cina: "Grande attenzione da Pechino"

a cura di redazione esteri
Vladimir Zelensky
Esteri

Ucraina, Mosca mette in vendita l'appartamento di Zelensy in Crimea

Circa 100 proprietà precedentemente nazionalizzate "dagli oligarchi ucraini" saranno presto messe in vendita in Crimea, compreso l'appartamento di Vladimir Zelensky. Lo ha detto il capo del parlamento della Crimea, Vladimir Konstantinov secondo quanto riporta Ria Novosti. La deicsione è stata presa dal Parlamento di Crimea che ha ampliato l'elenco delle proprietà nazionalizzate, che comprendeva i beni della di oligarchi e politici ucraini, nonché l'appartamento della famiglia Zelensky a Livadia. 

La sua superficie è di circa 100 mq. Il denaro ricavato dalla vendita dell'appartamento verrà utilizzato per le necessità dell''operazione speciale'. "Nel prossimo futuro, si prevede di vendere circa 100 proprietà nazionalizzate. Si tratta di locali residenziali, tra cui l'appartamento della coppia Zelensky, strutture sanitarie e resort, locali commerciali e di vendita al dettaglio. Dalla loro vendita, ricavi per oltre 800 milioni di rubli sono previsti nel bilancio della repubblica", ha scritto Konstantinov nel suo canale Telegram. 

Zuppi: "Da Cina grande attenzione, discussione franca"

"C’è stata una grande attenzione da parte del governo cinese. Una discussione franca con l’inviato per l’Ucraina, con un importante scambio di vedute anche di prospettive per il futuro”. Così il presidente della Cei e inviato del Papa, il cardinale Matteo Zuppi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, appena rientrato in Italia dalla missione di pace a Pechino.

“C’è stato un impegno da parte di Pechino? Tutti devono spingere nella stessa direzione – prosegue Zuppi - che deve essere quella di trovare la chiave di una pace giusta e sicura”.L’apertura del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov a parlare e incontrare l’inviato del Papa per la pace in Ucraina è, sottolinea il cardinale Zuppi “importante perché la pace si fa dialogando e trovando gli spazi possibili e necessari. È sicuramente una dichiarazione positiva e va nella direzione auspicata da Papa Francesco”.Sul fronte diplomatico per la pace, conclude Zuppi, “la palla non è solo nel campo ucraino. Devono giocare tutti. L’Ucraina ha già giocato e ha presentato anche le sue proposte. In realtà per la pace devono giocare tutti quanti”. 

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