Ucraina, Putin punta tutto su India e Cina. Minsk chiede tregua, Mosca la nega

Il presidente bielorusso Lukashenko avverte: “Terza guerra mondiale nucleare all’orizzonte”, ma invita alla tregua e al dialogo, "senza precondizioni"

di Redazione Esteri
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Russia, Putin approva un nuovo concetto di politica estera: "Più relazioni con Cina e India e parità strategica con gli Usa"

Il presidente russo Vladimir Putin, durante un incontro con i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, ha affermato di aver “approvato con un decreto il documento sul nuovo ‘concetto di politica estera'” della Russia. Il capo dello stato ha sottolineato che a causa dei gravi cambiamenti nell'arena mondiale, i documenti strategici chiave dovevano essere adattati.

Il nuovo concetto della politica estera prevede come "di particolare importanza l'approfondimento globale delle relazioni con Cina e India e del coordinamento con questi due Paesi, centri di potere globali amichevoli". Mosca, inoltre, "è interessata anche a mantenere la parità strategica e la coesistenza pacifica con gli Stati Uniti e a stabilire un equilibrio di interessi, tenendo conto del loro status di maggiori potenze nucleari, della responsabilità speciale per la stabilità strategica e per la sicurezza internazionale". "Le prospettive di un tale modello di relazioni russo-americane - si legge nel documento- dipendono dalla disponibilità degli Stati Uniti ad abbandonare la politica di dominio forzato e riconsiderare il corso anti-russo a favore di un'interazione con la Russia basata sul principi di uguaglianza sovrana, mutuo vantaggio e rispetto per gli interessi reciproci". Gli Usa, infatti, vengono indicati come "principale ispiratore, organizzatore ed esecutore dell'aggressiva politica anti-russa dell'Occidente collettivo, fonte dei principali rischi per la sicurezza della Federazione Russa, la pace internazionale, lo sviluppo equilibrato, equo e progressivo dell'umanità".

Russia, la nuova politica estera di Putin e il ruolo dell'Ue

La maggior parte dei Paesi europei, sempre secondo il nuovo documento, sta perseguendo una politica aggressiva nei confronti della Federazione Russa volta a creare minacce alla sicurezza e alla sovranità del Paese, ottenere vantaggi economici unilaterali, minare la stabilità politica interna ed erodere i valori spirituali e morali tradizionali del Paese, creando ostacoli alla cooperazione tra la Russia e i suoi alleati e partner. Per questo motivo Mosca "intende proteggere costantemente i propri interessi nazionali, prestando attenzione prioritaria a ridurre e neutralizzare le minacce alla sicurezza, all'integrità territoriale, alla sovranità, ai valori spirituali e morali tradizionali e allo sviluppo socio-economico della Russia, dei suoi alleati e partner da stati europei ostili, l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico, l'Unione Europea e il Consiglio d'Europa".

Ucraina, la Bielorussia: "C'è una sola strada: negoziati senza precondizioni". Mosca esclude la tregua

Nel frattempo in Bielorussia Lukashenko si è esposto in prima persona, e nel corso di un discorso alla nazione ha dichiarato: “Le armi nucleari tattiche della Russia in Bielorussia sono la possibilità di proteggere il Paese dalle minacce dell'Occidente. I Paesi occidentali rafforzano la loro presenza militare in Polonia, ai confini con la Bielorussia e pianificano di invadere e distruggere il Paese”. Sulla guerra in Ucraina aveva già dichiarato, come riportato da alcune agenzie russe, che: “La terza guerra mondiale con incendi nucleari si profila all'orizzonte – precisando che – Mosca è vigile, se si trovasse al collasso ricorrerà all’uso di armi terribili”. Su questi presupposti, Lukashenko si prende il rischio “di suggerire una cessazione delle ostilità. Ora, prima che inizi l’escalation. È possibile risolvere tutte le questioni territoriali, di ricostruzione, di sicurezza e di altro tipo al tavolo dei negoziati senza precondizioni”.

Un appello al dialogo e alla conciliazione che suona anche come un ultimatum per l’Ucraina e tutti i Paesi europei confinanti che “si stanno sforzando di trascinare la Bielorussia in guerra” aggiunge. Il messaggio per Zelensky è molto chiaro: la controffensiva annunciata giorni fa per la primavera, vanificherà qualunque possibilità di mediazione.

Ucraina, Mosca nega la tregua proposta dalla Bielorussia

Immediata la risposta del Cremlino, che tramite il portavoce Peskov replica: "Per la Russia non cambia nulla e l'operazione militare speciale continua". Putin e Lukashenko, secondo l'agenzia Interfax, potrebbero discutere nuovamente della della proposta di una "tregua" in Ucraina avanzata dallo stesso Lukashenko già la prossima settimana: "Naturalmente, i due presidenti continueranno" i colloqui "alla riunione del Consiglio supremo dello Stato dell'Unione".

Zelensky a Bucha: “Non perdoneremo mai”. Anche l'Onu denuncia

Il presidente ucraino oggi si trova a Bucha per commemorare il primo anniversario della liberazione dall’occupazione russa e, dal suo canale Telegram, ricorda quante vite umane è costato questo sudato traguardo: "Bucha. 33 giorni di occupazione. Più di 1.400 morti, di cui 37 bambini. Più di 175 persone sono state trovate in fosse comuni e camere di tortura. 9.000 crimini di guerra russi. 365 giorni da quando è tornata ad essere una città Ucraina libera. Un simbolo delle atrocità dell'esercito del paese occupante. Puniremo ogni colpevole", scrive Zelensky.

A riguardo è intervenuta anche l’Onu da Ginevra: “Le gravi violazioni dei diritti umani sono diventate ‘una scioccante routine’ tredici mesi dopo l'offensiva russa contro l'Ucraina” ha dichiarato l'Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk, che aggiunge al Consiglio per i diritti umani: “In tutta l'Ucraina le persone stanno affrontando enormi sofferenze e perdite, privazioni, sfollamenti e distruzione”.

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