Ucraina, Putin alza l'asticella sul nucleare: "Pronti i missili Sarmat"

Zelensky: "La controffensiva non è un film di Hollywood. Va avanti più lenta del previsto"

di Redazione Esteri
Russia, il Presidente Vladimir Putin al Forum economico orientale a Vladivostok
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Guerra Ucraina, la Russia "terrorizza" il mondo con la minaccia nucleare. E Zelensky ammette il "rallentamento" nella controffensiva 

Continua la minaccia nucleare da parte della Russia. A lanciare l'allarme è il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i laureati delle università militari, in cui ha spiegato che presto saranno dispiegati i missili balistici Sarmat. "Il compito più importante è lo sviluppo della triade nucleare, che è una garanzia chiave della sicurezza militare e della stabilità della Russia", ha detto Putin. 

Sui missili balistici intercontinentali Sarmat, noti anche come Satan II, in grado di trasportare una decina di testate nucleari, ha dichiarato che saranno presto "disponibili per l’uso in combattimento. Nel prossimo futuro, i primi lanciatori del complesso Sarmat con un nuovo missile pesante andranno in servizio di combattimento". "Già circa la metà delle unità e delle formazioni delle forze missilistiche strategiche sono equipaggiate con gli ultimi complessi Yars e le truppe vengono riattrezzate con moderni sistemi missilistici con la testata ipersonica Avangard", ha detto ancora il numero uno del Cremlino.

Le operazioni delle forze di Kiev per la riconquista delle zone dell'Ucraina occupate dai russi registrano progressi "più lenti di quanto previsto", ma serve cautela perché "ci sono vite in gioco" e ci sono mine disseminate su circa 200.000 chilometri quadrati di territorio. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista alla Bbc mentre l'Ucraina afferma di aver riconquistato con la controffensiva delle sue forze otto località nella regione meridionale di Zaporizhzhia e in quella orientale di Donetsk. "Alcuni credono che questo sia un film di Hollywood e si aspettano risultati immediati. Non è così - ha detto Zelensky - Qualunque cosa vogliano alcuni, compresi tentativi di fare pressioni su di noi, con tutto il rispetto, avanzeremo sul campo di battaglia nel modo che riteniamo migliore".

Zelensky ha ripetuto che per ora non ci saranno negoziati con la Russia. Il presidente ucraino non vuole si arrivi a una sorta di di "conflitto congelato". Sulle armi nucleari tattiche russe in Bielorussia, Zelensky ha ripetuto che il leader russo Vladimir Putin "è pericoloso per noi dal 2014 quando ha occupato i primi territori" dell'Ucraina". "Parlerà dell'impiego di armi nucleari, ma non credo sia pronto a usarle perché teme per la sua vita - ha aggiunto - Ma non c'è modo di dirlo con certezza, soprattutto perché si tratta di una persona senza legami con la realtà, che, nel XXI secolo, ha lanciato una guerra su vasta scala contro il suo vicino".

"E' come se non capisse pienamente le sue stesse parole", ha risposto, esitando un attimo, Zelensky quando gli è stato chiesto delle affermazioni di Putin che ha detto che il presidente ucraino è un "disonore per gli ebrei". "Chiedo scusa, ma è come se fosse il secondo re dell'antisemitismo dopo Hitler - ha proseguito - E' un presidente che parla. Un mondo civile non può parlare in questo modo. Ma era importante per me sentire la reazione del mondo e sono grato per il sostegno".

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