Giletti, Cairo non va dai pm: impegno inderogabile. Il libro del boss Graviano

Il boss mafioso si serve di Baiardo per mandare messaggi all'esterno. E l'editore di La7 non si presenta all'udienza a Firenze

di Redazione Mediatech
Urbano Cairo e Massimo Giletti
MediaTech

Caso Giletti, le memorie di Graviano e l'udienza di Cairo cancellata

Continua a far discutere il caso Giletti, relativo allo stop improvviso deciso dall'editore di La7 Cairo per il suo programma "Non è l'Arena", senza fornire una motivazione valida. I magistrati di Firenze che indagano sul caso vogliono vederci chiaro in questa vicenda piena di ombre e per questo hanno deciso di convocare in Procura proprio Cairo.

L'udienza - si legge su Repubblica - era fissata per oggi, ma l'editore del Corriere ha fatto sapere ai pm che nel giorno in cui è stata fissata la data della sua convocazione per rendere dichiarazioni come testimone ha un impegno inderogabile e quindi non potrà esserci. E si cerca una nuova data. Sul motivo che ha spinto Cairo a chiudere da un giorno all'altro la trasmissione di Giletti restano varie ipotesi aperte, ma il conduttore ha ribadito in più occasioni che stava per occuparsi di mafia e in particolare dei presunti contatti tra i boss e Berlusconi e Dell'Utri, preparando puntate dedicate al delicato argomento.

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Proprio in quei giorni sarebbe arrivata la decisione di Cairo di sospendere il programma di Giletti. Sul passato di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, sui loro presunti contatti con la mafia - prosegue Repubblica - c’è oggi un boss, Giuseppe Graviano, che forse per ricatto vuole pubblicare le sue memorie, e il suo factotum Salvatore Baiardo che è andato in giro a bussare alle porte dei giornalisti per lanciare messaggi e si è fatto ricevere anche da Paolo Berlusconi, rischia l’arresto. C’è una versione della storia delle stragi mafiose, quella di via D’Amelio e poi di Roma, Milano e Firenze che il boss Giuseppe Graviano vorrebbe raccontare a modo suo in un libro per provare a stravolgere le sentenze definitive e tentare di ricattare qualcuno che è rimasto all’esterno di questa storia. Il capomafia vorrebbe smontare la verità giudiziaria sui delitti in cui è stato condannato. Un testo architettato dal boss che però non vuole che porti la sua firma.

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