"Quella pizza con Spalletti a Palazzo Chigi". La prima del Riformista con Renzi alla direzione

Da Spalletti a Meloni, passando per Biden. Ecco la prima pagina del "Riformista" targata Matteo Renzi

di Redazione
La prima pagina de Il Riformista e Matteo Renzi
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Renzi presenta il suo Riformista: "Non sarà il gazzettino di Italia Viva"

“Non sarà un gazzettino di partito”. Matteo Renzi, ospite di Bruno Vespa a Cinque Minuti in onda ieri sera su Rai 1, ha ufficialmente lanciato il nuovo Riformista. In edicola questa mattina di mercoledì 3 maggio, la prima del giornale diretto dall’ex premier parte con un’intervista (fatta dallo stesso Renzi) a Luciano Spalletti, dando ampio spazio al “miracolo Napoli” che, secondo il leader di Italia Viva, rappresenta “un bellissimo segnale per l’Italia”.

E non perde tempo per lanciare la prima stoccata alla premier da direttore di giornale. “Quando la Meloni dice ‘ho abbassato le tasse’. É vero o no? Sì. Quando dice ‘ho abbassato le tasse più di tutti nell’ultimo decennio’, è vero o no? Falso”, spiega.

“Non andremo – prosegue – sulle posizioni tipiche: la destra dice ‘Flat tax’, falso. Non la faranno mai. La sinistra dice ‘patrimoniale’: speriamo non la facciano. Nel mezzo c’è un area riformista, di persone di buon senso, che dice ‘iniziamo ad abbassare quello che si può abbassare’. Questo vale per le tasse, per l’ambiente. Il Riformista è lo spazio di quelle persone che dicono facciamo quello che si può fare senza troppi voli pindarici”, scrive il nuovo direttore del quotidiano.

Spazio, poi, al confronto di idee diverse. E sotto questo fronte, il direttore editoriale (che viene affiancato dall’ex deputato di Fi Andrea Ruggeri come direttore responsabile) inaugurerà questo spazio del giornale approfondendo la ricandidatura del presidente americano Biden. “Oggi ero in Parlamento e ho chiesto alla Camusso di fare un pezzo contro il Jobs Act e Nannicini lo farà a favore. In sintesi, sarà un luogo di dibattito, contro la cancel culture”.

La prima pagina de Il Riformista

Ma non è tutto. “Il Riformista ripartirà dal garantismo”, tuona Renzi. “Oggi sappiamo che la trattativa tra Stato e Mafia, su cui sono state scritte molte menzogne, non c’è mai stata. E allora – sottolinea il direttore – noi immaginiamo un discorso di scuse (che non farà mai nessuno) a Giorgio Napolitano. In Parlamento c’è un senatore che si chiama Scarpinato e che è stato uno dei protagonisti della vicenda della trattativa ed è stato eletto ‘casualmente’ dai Cinque Stelle: noi immaginiamo nel pezzo di domani che lui chieda scusa a Napolitano. Secondo me non lo farà”.

Infine, il leader di Iv si toglie qualche sassolino dalle scarpe. “Calenda? Non è vero che non ci salutiamo. Ma il punto è un altro: se si guardano le sue dichiarazioni sulla mia direzione del Riformista erano tutte entusiaste all’inizio, poi ha cambiato posizione”. E anticipa: “Per quello che riguarda Italia Viva, sulle realtà locali decideremo di volta in volta sulla base dei candidati. Alle Europee andiamo da soli a testa alta, perché la destra della Meloni e la sinistra di Schlein-Conte non vanno da nessuna parte. C’è uno spazio di Renew Europe che può portare a fare almeno al dieci per cento alle Europee, una sorta di centro riformista”.

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