Gli allucinogeni per curare depressione e malattie mentali. Rischi e vantaggi

Ayahuasca, l’infuso allucinogeno dell’Amazzonia

di Daniele Rosa
Medicina

I farmaci allucinogeni utili contro la depressione

 

Ben 13 anni fa il medico Robert Berman della Yale University (USA) aveva iniettato ketamina in sette persone depresse. Il farmaco, nato nel 1962, come anestetico ha avuto risultati inaspettati. Dopo venti anni questa droga psichedelica, usata spesso nei rave parties, è stata approvata in Usa nel 2019, come esketamina. Il farmaco del costo di 50 centesimi a fiala è stato approvato anche in alcuni paesi europei. E’ questo l’esempio di una droga , molto spesso usata nei locali di divertimento e sequestrata dalla polizia, che ha rappresentato sicuramente una novità farmacologica contro la depressione dopo anni senza cure. Un approccio nuovo e positivo per le droghe cosiddette "psichedeliche". Infatti dopo studi decennali sulle molecole che alterano gli stati d’animo, le stesse cominciano ad essere utilizzate come droghe commerciali nell'aiuto ad alcune  malattie mentali.

 

I farmaci allucinogeni dalle discoteche alle cure sanitarie

 

Tra queste l’MDMA, conosciuta dal “popolo della notte”, è stata approvata in Australia per il trattamento dello stress post-traumatico. Un altro farmaco, la psilocibina, ha avuto l’ok per la cura della  depressione. Tra le nuove sostanze molto richiesta è l'Ayahuasca. L’infuso, prelevato dai popoli precolombiani dell'Amazzonia, viene estratto da una liana e dalle foglie di un cespuglio(chacruna). Nel cespuglio si trova il DMT, un composto psichedelico con effetti simili a quelli dei funghi magici allucinogeni. Se si usano solo le foglie il DMT non raggiunge il sangue, ma i principi attivi della liana la proteggono dagli enzimi dello stomaco e la trattengono nell'organismo fino a quando non esercita la sua influenza visionaria. Ma il sapore sgradevole, da vomito, lo escludono dalle droghe per sballarsi in discoteca. L’Ayahuasca, che per secoli, ha avvicinato l’uomo alla natura adesso sembra aiutare nella lotta alla depressione e ad alcuni disturbi della personalità o particolari dipendenze. Sebbene l'Ayahuasca sia sicura in quantità limitata, lo stesso non si puo’ dire se utilizzata a dosi elevate. Mancano studi sulla tossicità durante la gravidanza o nei giovanissimi.

I farmaci allucinogeni, buone indicazioni ma la strada per l'utilizzo su larga scala è ancora lunga

"Abbiamo visto che l'effetto terapeutico, per curare la depressione o le dipendenze, può essere ottenuto da microdosi senza questi effetti allucinogeni, perché abbiamo osservato che questo effetto terapeutico è prodotto da un recettore che non è l'allucinogeno", dicono i ricercatori che stanno studiando la sostanza e soprattutto le dosi utili  e quelle dannose. Qualche settimana fa, l'azienda canadese Filament Health ha annunciato che sta cercando l'approvazione della FDA, l'agenzia medica statunitense, per iniziare i test con la prima pillola di Ayahuasca. All'Istituto di ricerca dell'Hospital de Sant Pau, a Barcellona, ​​​​Joaquim Soler ha studiato il potenziale dell'ayahuasca per migliorare gli effetti della meditazione. “Può essere utile per trattare persone con traumi infantili o abusi sessuali, perché permette di evocare ricordi autobiografici con un altissimo grado di accettazione”. Ma la strada per utilizzare le sostanze psichedeliche nella disturbi mentali e depressione, pur con primi risultati molto interessanti, è ancora abbastanza lunga.

 

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