Campania, Fico vuole fare il presidente. Ma Conte punta su Manfredi. Inside

De Luca, che non ha appoggiato Schlein, ormai è out

di Egidio
Roberto Fico
Politica

Roberto Fico governatore della Campania?  Conte non vuole derogare al secondo mandato

Che fine ha fatto Roberto Fico?”. L’ex Presidente della Camera dei Deputati e volto storico del Movimento grillino sembra scomparso, dopo che  a settembre è stato giubilato da Giuseppe Conte con l’applicazione ferrea della regola del secondo mandato. A differenza dei ribelli come Di Maio & co., Fico però ha scelto di restare vicino a Conte - nonostante quest’ultimo ad agosto avesse rassicurato sulla possibilità di deroga - e sopratutto continua a coltivare ambizioni politiche.

Nell’ufficio a Montecitorio che gli spetta da ex Presidente della Camera non c’è quasi mai. “Fico lo vediamo a Roma solo quando deve incontrare contatti politici che gli servono in Campania” dicono voci in Transatlantico. Perché ormai è chiaro a tutti i suoi interlocutori che il 50enne napoletano “da grande” vorrebbe fare il candidato del centrosinistra a Presidente della Regione, in particolare ora che De Luca - non avendo il supporto di Elly Shlein - non potrà modificare lo statuto regionale per ottenere il terzo mandato (il sostegno di De Luca a Bonaccini si basava su questo patto, poi andato in frantumi).



Le ambizioni di Fico sono apparentemente sostenute da Gaetano Manfredi - attuale Sindaco di Napoli - che si accompagna con Fico ad ogni occasione, dalle inaugurazioni e i tagli di nastri, fino allo stadio a vedere il Napoli. Peccato però che anche Fico per statuto del movimento non possa candidarsi alla Presidenza della Regione Campania. In realtà non potrebbe candidarsi neanche a consigliere comunale di Canicattì. Lo statuto dei grillini parla chiaro: due mandati e poi a casa.

Infatti Conte grazie a questa regola ha potuto fare fuori dal gruppo romano tutti coloro che potessero minimamente oscurarlo e ora ha iniziato la pulizia etnica anche sui territori. Un caso eclatante delle ultime settimane è stato l’ex sottosegretario di stato Giancarlo Cancelleri, figura storica del movimento in Sicilia, che aveva chiesto a Conte di essere il candidato del csx a Catania. Conte glielo ha fatto credere fino alla fine, salvo poi dirgli che la regola del secondo mandato non lo permettesse. Cancelleri sarà costretto a candidarsi da solo, a capo di una lista civica contro il movimento 5 stelle e con pochissime chance di successo.



Tornando a Fico,  l’impressione che si ha a Napoli è che Manfredi e Conte gli stiano facendo fare la lepre. Fico si è già esposto, iniziando la campagna più lunga della storia (visto che si vota in Campania tra due anni). L’ex terza carica dello Stato spera che Conte possa chiudere un occhio sulla regola del secondo mandato, ma fonti molto accreditate tra i grillini invece fanno sapere che “Conte non ha nessuna intenzione di derogare alla regola cardine dei pentastellati. Sta solo mandando avanti Fico per poi lanciare il suo vero candidato alla regione: Gaetano Manfredi”. 

Non c’è da meravigliarsi quindi, se tra due anni, quando si dovrà prendere la decisione fatidica, Manfredi e Conte giubilino pure Roberto Fico, mandandolo al macero come fatto con Di Maio, Di Battista, Cancelleri, Casaleggio. Dopotutto l’ex premier si è rivelato molto abile nelle battaglie di potere, temporeggiando fino alla all’ultimo minuto per poi accoltellare senza pietà. Fico sarà il prossimo? Una cosa è certa, il caso Fico è lungi da essere risolto. Se oggi Conte concedesse anzitempo la deroga a Fico, dovrebbe concederla a tutti, anche a coloro che si vogliono candidare alle europee. Si aprirebbe un vaso di Pandora. Volti ormai finiti nel dimenticatoio, tornerebbe in auge. E Conte non è assolutamente disponibile a far tornare la vecchia guardia. Ormai il partito è nelle sue mani e ha intenzione di tenerlo ben saldo.

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