Covid, "Lopalco? Un trasformista. Responsabilità enormi di Emiliano"
Caos Puglia, Fabiano Amati (Azione) spara a zero. Intervista
"Peggio di così cosa mai può succedere?"
L'ospedale Covid in Fiera del Levante, a Bari, è costato 25 milioni di euro, nonostante l'appalto iniziale da 9,8 milioni. Perché e come sono stati spesi quei soldi? Ha scatenato numerose reazioni l'inchiesta di Report su Rai3, andata in onda lunedì sera. La versione di Antono Mercurio (oggi ai domiciliari perché coinvolto in un'altra inchiesta), responsabile dell'appalto dell'ospedale, è quella per cui i tecnici eseguivano gli ordini: "Emiliano era sempre lì, era come se lui fosse il direttore dei lavori. È un indirizzo politico che viene dato". Il servizio televisivo mette nel mirino l'aumento dei costi, sui quali indaga la Procura di Bari.
E hanno fatto discutere anche le parole di Pierluigi Lopalco, ex assessore alla Sanità pugliese e oggi consigliere regionale (in quota Pd da pochi giorni). Secondo lui Lerario operava "anche ai margini della legalità". "Non è comodo così? Tu non sai niente, la responsabilità se la prende lui...", ha detto, riferendosi anche ai rapporti con Michele Emiliano. Poi però ha fatto retromarcia, parlando di dichiarazioni vecchie e datate (dopo la bufera che si è scatenata).
L'AFFONDO DI AZIONE - “Eppure pensavamo che il collega Pierluigi Lopalco ci avrebbe aiutato, svelando fatti e circostanze delle sue dichiarazioni a Report. E invece ci ha deluso nascondendosi dietro frasi di circostanza: si è forse pentito di aver detto quelle cose e ora si è convertito all’omertà?", affermano in un comunicato il consigliere e commissario regionale pugliese di Azione Fabiano Amati, e il consigliere Ruggiero Mennea, capogruppo.
"E certo. Delle due l’una: o ha scelto l’omertà sulla base di una nuova rinnovata convenienza politica o le sue parole a Report sono da considerarsi un misto di vanteria e rancore. Propendiamo per la prima ipotesi, poiché è raccontato negli atti di quei tempi un uso disinvolto del potere e l’assenza di qualsiasi controllo da parte della Giunta regionale, non potendoci rassegnare all’ipotesi poco lusinghiera di un Lopalco ignaro delle cose che gli passavano sotto il naso. In ogni caso, anche questa vicenda dimostra il clima terribile che si vive in Regione”.
Alla luce del comunicato, Affaritaliani.it ha contattato Amati per approfondire ulteriormente la vicenda.
L'INTERVISTA A FABIANO AMATI
Perché secondo lei Pierluigi Lopalco ha ritrattato le dichiarazioni rilasciate a Report?
"Perché dal giorno dell’intervista alla messa in onda sono passati diversi mesi e nel frattempo ha fatto diversi giri di campo. Dopo un momento di sbandamento, conseguente alle dimissioni causate dal fatto che Emiliano non gli faceva toccare palla, si è riposizionato ancora una volta accanto a Emiliano, passando da Articolo 1 alla Schlein e ora nel PD. Insomma, una cosa che nella scienza medica porta il nome di sindrome di Stoccolma e nella scienza politica di trasformismo".
Che cos'è davvero successo nel periodo del Covid in Puglia?
"Nel periodo Covid sono accadute diverse cose inquietanti, realizzate un po’ per disprezzo delle regole amministrative, un po’ per narcisismo e un po’ per scarsa organizzazione. Basti pensare all’ospedale in Fiera, alla fabbrica delle mascherine con gigantografia sui muri di Emiliano e Lerario come nella Cuba di Castro, all’iniziale ritardo nell’avvio della campagna vaccinale, con i frigoriferi pieni e la vaccinazione ai raccomandati. E tutto questo ci è costato moltissimo. Basti pensare che all’inizio la campagna vaccinale di massa si voleva fare nei piccoli ambulatori per vaccinare i bambini, mentre la scienza statistica suggeriva a Emiliano e Lopalco - come già stava accadendo in Germania - l’allestimento di grandi hub vaccinali".
Quali sono le responsabilità della giunta Emiliano?
"Le responsabilità sono enormi, perché non c’è atto che non passi dall’indirizzo politico di Emiliano e dei suoi uomini. Basti pensare che la struttura organizzativa della regione è Emiliano centrica, con lui in testa e poi il suo cerchio magico a sovrintendere ai direttori di dipartimento. E gli assessori? Tranne qualcuno con autorevolezza e peso proprio, la maggior parte serve a Emiliano per compilare o mantenere in servizio le sue numerose liste elettorali. Insomma, la situazione è gravemente compromessa, con un sistema sanitario in via di collasso per disorganizzazione e debiti, che si contraggono e debbono essere coperti - Dio non voglia - mediante l’addizionale IRPEF, nel mentre si scopre in un triennio lo sforamento per oltre un miliardo e duecento milioni per farmaci e protesi. Peggio di così cosa mai può succedere?".