De Masi: "Schlein? Lontana anni luce da Berlinguer. Praterie per Conte e i 5s"

Il sociologo: "La neo segretaria è appena appena di sinistra. Ci sono 10 mln di poveri che non vanno a votare, i grillini possono intercettarli"

Politica

De Masi: "Schlein bolscevica? Ma va. Effetto ottico, è poco di sinistra"

Sull'elezione di Schlein come neo segretario del Pd interviene anche il sociologo Domenico De Masi, considerato uno dei pensatori più vicini al M5s, che ammette di aver votato per lei. "L’elezione al vertice dei dem - spiega Domenico De Masi al Fatto Quotidiano - non riguardava solo gli iscritti a questo partito ma tutti i democratici di sinistra. E poiché il Pd ha consentito il voto a tutti i cittadini, tutti i cittadini di sinistra sarebbero dovuti andare a votare per almeno due motivi: perché, grazie al loro consenso, si poteva rendere più coesa e incisiva l’azione politica dell’intero popolo progressista e perché, grazie all’apertura mentale del Pd, votare alle primarie non comportava aderire al Pd. La grande manifestazione antifascista di Firenze è stato l’atto politico più significativo che la sinistra sia riuscita a organizzare unitariamente negli ultimi anni. Il pubblico dialogo tra Conte, Landini, Fratoianni e la Schlein sarebbero stati possibili se alla testa del Pd ci fossero stati Letta o Bonaccini?".

De Masi analizza il profilo politico della vincitrice. "Elly - prosegue De Masi al Fatto - è moderatamente laburista, appena appena di sinistra, lontana anni luce da ciò che diceva Berlinguer, per capirci. L’effetto ottico che la rende quasi una bolscevica è dato dal pregresso pantofolaio e neoliberista di quel partito. Aver avuto Enrico Letta a idolatrare l’agenda Draghi e schivato per un soffio il conservatore Bonaccini, fa ritenere la neosegretaria figlia adottiva di Gramsci. Effetto ottico, appunto. Ma lei deve cambiare molto e molto presto e deve trovare gente all’altezza da insediare subito e contemporaneamente formare nuovi quadri dirigenti. Conte ha una prateria davanti a sé. Deve sempre ricordare che ci sono in Italia 10 milioni tra poveri assoluti e quasi poveri. La maggior parte di essi non vota, aspetta qualcuno che li rappresenti. Se fossi interpellato gli direi di stare tranquillissimo anzi di spostarsi ancora di più a sinistra".

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