FdI: "L'Europa sospenda le misure che stava negoziando con il Qatar"

Sofo (Fratelli d'Italia) ad Affaritaliani.it: "Doha è uno dei principali esportatori di gas liquefatto e l'Europa uno dei loro clienti principali"

Di Alberto Maggi
Politica

Qatar-gate, intervista di Affaritaliani.it a Vincenzo Sofo, eurodeputato di FdI-Ecr e componente della Commissione Libe del Parlamento europeo


Onorevole Sofo, che cosa pensa dello scandalo tangenti dal Qatar?
"Sugli episodi di criminalità c’è poco da commentare, c’è solo da attendere che la giustizia faccia il suo corso, accertando le eventuali responsabilità e punendo tutti i soggetti coinvolti. Ma, come ho detto ieri durante il dibattito in aula, al di là dell’aspetto giudiziario questa vicenda pone un tema politico che non si può continuare a ignorare: il fatto che il Parlamento europeo e le istituzioni europee in generale siano a mio avviso troppo esposte alle attività di influenza esterna, siano esse lecite o illecite".

Nel suo intervento in aula lei ha puntato il dito contro il ruolo delle Ong...
"È un aspetto molto interessante che emerge dalla vicenda. Il Qatar-gate è solo l’ultimo episodio di inchieste su attività illegali che ruotano attorno a organizzazioni pseudoumanitarie. Lo abbiamo visto di recente in Italia con il caso Soumahoro, lo vediamo ora con la Ong di Panzeri, in un certo senso lo abbiamo visto in passato con il “Modello Riace” di Mimmo Lucano. Si evince che spesso dietro a una facciata di intenti umanitari di stampo progressista si celano interessi lucrosi e persino illeciti. Il problema è che in particolare la sinistra è molto attiva in Europa a far sì che certe Ong e organizzazioni private varie abbiano ruoli sempre più determinanti nel processo decisionale. Senza però che abbiano il mandato popolare per farlo e soprattutto senza sapere a chi rispondono e quali interessi tutelino".

Si riferisce anche alle Ong che soccorrono i migranti in mare?
"Questo è un problema che personalmente ho già sottolineato più volte, essendo la stessa migrazione un'arma utilizzata per mettere pressione politica sui paesi europei come abbiamo visto in passato ad esempio con Libia e Turchia ma anche con organizzazioni private come la Open Society".

Alla luce dei fatti che stanno emergendo, crede che l'Unione Europea debba interrompere i rapporti con il Qatar?
"Si tratta di una situazione molto complicata, essendo il Qatar al contempo un paese accusato di ledere il rispetto dei diritti umani e di avere legami con le frange islamiste radicalizzate presenti in Europa ma anche un paese con il quale abbiamo delle relazioni sempre più strette, ad esempio per l’approvvigionamento energetico. Ricordo infatti che Doha è uno dei principali esportatori di gas liquefatto e l'Europa uno dei loro clienti principali e si tratta di relazioni commerciali che erano destinate ad aumentare come conseguenza dello stop alle forniture russe, come dimostrano gli accordi appena siglati tra Qatar e Germania. E la stessa Italia ha un ruolo non marginale in questi rapporti. Per questi motivi l'Unione Europea stava negoziando con il Qatar una serie di misure che però è necessario ora sospendere alla luce dello scenario che sta emergendo. Un conto infatti è avere a che fare con qualcuno che intrattiene con te rapporti onesti e cooperativi, un altro con qualcuno che si muove occultamente e illegalmente per dirottare le tue decisioni".

Dunque bisogna dar priorità al gas in Europa o ai diritti in Qatar?
"La strategia geopolitica dei paesi si trova spesso di fronte a uno scontro tra etica e interesse. Il punto è far sì che le nostre istituzioni mantengano un’indipendenza di giudizio e di azione, che ogni decisione sia presa nell’interesse dei popoli europei e non di soggetti terzi. Ecco perché bisogna scovare e perseguire chiunque utilizzi metodi illeciti ma anche un maggior controllo sui metodi di influenza che oggi possono essere adottati in modo lecito".

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