Elezioni Lazio: l'arma segreta di D'Amato è Esterino Montino, mister Cirinnà

Primo duello vero a distanza tra Alessio D'Amato e Francesco Rocca. La battaglia è sulla sanità pubblica e privata e sui conti “in rosso” I VIDEO

Roma

Elezioni Lazio: l'asso nella manica di Alessio D'amato si chiama Esterino Montino. Direttamente da Capalbio, transitando per Fiumicino e inseguito dall'onda della vicenda dei contanti nella cuccia, mister Cirinnà è il demiurgo della lista Civica per D'Amato presidente, pronto a miete voti nella sinistra che non si ritrova nel Pd pre-congressuale. E Montino fa rima con D'Alema.

In un giorno di ordinaria campagna elettorale, Francesco Rocca e Alessio D'amato se le danno di santa ragione, anticipando i toni acceso di un duello che si protrarrà sino all'ultimo giorno utile. Il Pd non convince cerca di frenare l'emorragia di consensi? Bene, D'amato chiama le truppe e arriva Esterino Montino. D'Alemiano di ferro per religione familiare, è lui a spiegare che con la Lista Civica si può vincere e anche a confessare la tecnica già usata per le Regionali in Campania, ovvero, affollare la scheda elettorale con ben 7 liste tutte collegate a D'Amato per far incetta di voti, coinvolgendo nella tornata quanti più candidati, parenti, amici e affini possibile.

 

Insomma l'overbooking di Vincenzo De Luca è diventato un modello. E Montino è chiaro: “Nessun esito scontato, perché si comincia da oggi e perché le elezioni non sono come Napoli-Juve”. Dunque, per la sinistra partita aperta e sarà per questo che Alessio D'Amato apre il giro d'accuse, spiegando che la funzione della Regione è quella di regolare, “ma se Rocca sino a qualche giorno fa era il più alto rappresentante di una Sanità privata (La Croce Rossa) non può entrare in campo come giocatore e arbitro”. Traduzione dal pieddiese: la Croce Rossa è un'entità privata e quindi è chiaro che vogliono mettere in mano la Sanità regionali ai privati".

Ma a decidere che proprio sulla Sanità si dovrebbe giocare la partita di Roma e del Lazio era stato proprio Francesco Rocca con due affondi: l'aumento dell'addizionale Irpef giustificata per coprire il disavanzo sanitario di un commissariamento che non c'è più e la scoperta di un nuovo disavanzo sanitario e gli effetti sul bilancio regionale. Non è un caso che Rocca si dice preoccupato “per ciò che troveremo”.
Per ora è battaglia aperta ma presto voleranno gli stracci.

 

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