Gianni Alemanno fonda un nuovo partito, le prove tecniche a Orvieto '23

Da sabato 29 30 sigle, tra cui il comitato Stop alla guerra di Gianni Alemanno, al lavoro per un nuovo soggetto politico. Ecco chi sono

Roma

Si chiama Movimento per l'Italia ma dietro ci potrebbe essere la nascita di un partito nuovo di zecca firmato Gianni Alemanno, che guarda al populismo, all'Indipendenza Italiana e che non nasconde le sue origini dalla cultura della Destra Sociale.

Nascerà ad Orvieto, nuovo centro d'Italia, tra sabato 29 e domenica 30 luglio e potrebbe concorrere alle Europee del 2024 con l'obiettivo chiaro del 4%.

La piattaforma politica

Con Gianni Alemanno, già ministro per l'Agricoltura del Governo Berlusconi e poi sindaco di Roma, una serie di nomi nuovi e meno ma impegnati da mesi nel Movimento per la Pace, un controcanto di Destra che mal digerisce la posizione del Governo Draghi prima e di Giorgia Meloni, dopo, di sostegno armato all'Ucraina e di sudditanza alle scelte europee e alla politica americana di sostegno continuativo al conflitto senza mai aprire un vero negoziato per la pace.

Poco "Dio, Patria e Famiglia" e molta economia

Nel cocktail politico c'è poco di Dio, Patria e Famiglia e molto di economia a partire dalla critica ai diktat europei sulla transizione green, per finire con gli effetti che l'invasione della Russia ha provocato sull'economia europea con rincari, inflazione stellare e scarsa disponibilità di materie prime che preoccupa le imprese.

I "padri fondatori"

on Alemanno, si misureranno nella genesi dell'assemblea nazionale a porte chiuse, Massimo Arlechino, Bruno Esposito e Marco Pelagatti, poi interventi di Adolfo Morganti, Nicola Colosimo, Marcello Taglialatela, Giuseppe Lauria Fabio Granata, Massimo Magliaro, Felice Costini, Fabrizio di Stefano, Rosario Del Priore, Mimmo De Mattia, Ruggero Di Biagi, Federica Guiducci, Bruno Laganà, Luca Laganà, Domenico Leggiero, Maria Grazia Martinelli, Francesco, Mastroianni, Massimiliano Mazzanti, Salvatore Pace, Luigia Passaro, Gianluca Procaccini, Armando Romano, Luigi Songa e Simone Spiga.

I dibatitti

Sempre sabato si entrerò nel vivo con i dibattiti: VERSO UN MONDO MULTIPOLARE. guerra in Europa / crisi della globalizzazione / esplosione dell’immigrazione e, a seguire SUSSIDIARIETÀ E CRISI DELLA POLITICA. liste civiche / autonomia differenziata / delegittimazione dei corpi intermedi. Sempre sabato si dibatterà su “È L’EUROPA CHE CE LO IMPONE. crisi economica / disoccupazione / perdita dei diritti sociali / fine della sovranità”.

I lavori di domenica 30 saranno aperti con un “confronto” dal titolo eloquente: “PER NON MORIRE AMERICANI. Un Movimento per l’Italia”.

Lo spazio a destra lasciato da FdI

Nelle conclusioni di Gianni Alemanno potrebbe arrivare l'annuncio della trasformazione da Movimento in partito, una sorta di divorzio consensuale dal partito della Meloni. C'è attesa soprattutto nel Centrodestra di Governo che sinora è rimasto a guardare Alemanno che “spariglia”. Prima che qualcuno occupi quello spazio politico di critica all'Europa e all'America lasciato libero da Fdi, l'ex ministro si precipita ad occuparlo.

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