Il Governo vara il decreto ambiente: a Roma mezzo milione di diesel fuorilegge

Il Governo ha varato nell'ultimo Consiglio dei Ministri il Decreto Ambiente. Una misura per migliorare la qualità dell'aria che, di fatto, mette al bando i dies

di Franco Pasqualetti
Roma

Il Governo ha varato nell'ultimo Consiglio dei Ministri il Decreto Ambiente. Una misura per migliorare la qualità dell'aria che, di fatto, mette al bando i diesel fino agli euro 5.

Una scelta che nasconde delle frizioni politiche all'interno della coalizione di governo. Già, perché il decreto ambiente, arriva dopo la richiesta della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna - quindi le maggiori roccaforti della Lega - di aggiornare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, i rispettivi piani di qualità dell’aria per porre un freno all'inquinamento.

Vendetta della Lega

Naturalmente attuare una norma così dura per le regioni con la produttività industriale maggiore d'Italia per la Lega era un colpo inacettabile. Ecco allora che nelle more del decreto, secondo le linee guida del CdM, le Regioni possono disporre la limitazione della circolazione e le relative deroghe, nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 31 marzo di ciascun anno, anche di alcune tipologie di autovetture e di veicoli commerciali ad alimentazione diesel, di categoria “Euro 5”, esclusivamente a far data dal 1° ottobre 2024. Tale limitazione si applica in via prioritaria alla circolazione nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del materiale particolato PM10 o del biossido di azoto.

Le linee guida

A decorrere dal 1° ottobre 2025, la limitazione alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di tali tipologie è inserita nei piani della qualità dell’aria delle Regioni, che adottano i relativi provvedimenti attuativi. Il che significa mettere al bando quasi un terzo del parco mezzi circolanti nella Capitale. Altro che Ztl verde: l'eventuale attuazione di questo decreto genererebbe una rivolta che rischia di travolgere la Giunta regionale guidata da Francesco Rocca che già sta vivendo momenti di fibrillazione proprio per il caos legato alla Zona a traffico limitato della fascia verde.

Effetto domino

Naturalmente dal provvedimento non sarebbero esclusi i mezzi commerciali, i trasporti merci, i taxi: classi lavorative dove il centrodestra ha un forte appeal. Non solo, con il taglio dei mezzi non eco ci sarebbe una forte ricaduta sui costi di trasporto e di tutta la filiera fino al banco il che significa una spesa maggiore per i romani. Insomma, una vera bomba che la Regione dovrà tentare di detonare quantoprima. 

Un regalo per Patanè

Un regalo anticipato per l'assessore ai trasporti di Roma, che il 19 settembre compirà gli anni, arriva proprio dal Governo. Con il decreto ambiente viene spazzato via il problema Ztl verde che stava diventando un autentico calvario per il Campidoglio. Ora la patata bollente è nelle mani del suo collega in Regione, Fabrizio Ghera, che sta studiando le misure con i suoi tecnici per trovare una soluzione intelligente per non paralizzare la mobilità della regione.

L'idea della Regione Lazio

La strada che si vuole intrapendere è quella della mediazione legata alla tecnologia: un'ipotesi è quella di installare delle scatole nere sui veicoli per dare la possibilità di circolare con soglie chilometriche (50 chilometri giornalieri potrebbe essere la soglia più indicata). L'attuazione, però, difficilmente arriverà per il 2024: il Lazio, infatti, potrebbe beneficiare di una proroga legata al miglioramento degli indici inquinanti rispetto al 2022. 

 

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