Roma, sesso tra coccodrilli e topi: si parla di periferie con vignette choc

Il programma sul festival culturale delle periferie di Gualtieri e Gotor arricchito con disegni di animali che fanno sesso tra specie diverse

Le illustrazioni dell'Iper festival delle periferie di Roma
Roma

Immagini di un amplesso tra due coccodrilli, un bacio erotico tra una scimmia e forse un leone e tra un elefante e un topo: nel programma di Iper, il Festival delle Periferie di Roma, organizzato dal Comune e da Zetema, con l'apertura affidata al sindaco Gualtieri e all'assessore Gotor, è una specie di kamasutra confuso tra animali di specie diverse.

Non solo animali. Anche umanoidi impegnati in amplessi da equilibristi e figure umane con gli organi genitali ben evidenziati. Ammesso che la periferia possa essere fonte di ispirazione di avanguardie sessuali, non passa inosservata la scelta degli organizzatori di dare “corpo” alla sfilata di intellettuali che animano da ieri e sino al 6 giungo l'evento che dovrebbe contribuire a rilanciare il dibattito sulla seconda Roma alle prese anche e soprattutto con i progetti del Pnrr.

Il commento di un lettore: "Coccodrilli in calore allegoria del Raccordo Anulare"

E così un lettore giocando sul claim dell'evento “un ecosistema plurale, sano, equo e inclusivo" manifesta il suo disagio di fronte al programma ufficiale: “176 pagine dense di appuntamenti e incorniciate da un motivo ricorrente, la variopinta ceramica circolare - e rigorosamente senza centro - di un artista romano battezzata Sex Odyssey (2016): coccodrilli in calore, amplessi inclusivi, falli sani e plurali, zooerastie ibride. Una giocosa allegoria del raccordo anulare all'ora di punta, con tamponamento incluso? O forse di un'orgia multiforme nella prossima città a 15 minuti? O più banalmente il master plan del futuro skyline della Capitale "di tutti" (coccodrilli desideranti inclusi)?  L'evento è patrocinato dall'orgoglioso Comune di Roma, oggi Roma Capitale, ma il cittadino perplesso non può fare a meno di chiedersi se l'ufficio stampa del Campidoglio non abbia confuso il programma del Festival delle periferie con quello del prossimo Pride...”.

E conclude: “Solidarietà ai romani che attendono da anni un sobrio, noioso, tradizionale certificato urbanistico (o una casa popolare, un permesso a costruire, un bando pubblico...). Anche oggi... desìderi meno e "ripassi domani".

Il link per scaricare il programma di “Uncentered” il festival delle periferie

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