Attualità
No Tav, oltre 6mila alla marcia a dieci anni dalla "presa" di Venaus



A dieci anni da quella che viene definita la "presa" di Venaus, quando gli attivisti impedirono l'insediamento del cantiere del tunnel geognostico della linea Torino-Lione (poi trasferito a Chiomonte), ecco una nuova marcia No Tav con partenza da Susa. Il corteo, composto da circa seimila persone, ha attraversato la città per dirigersi a Venaus, dove si è stata programmata per il pomeriggio la festa del movimento. Presenti al corteo una ventina di sindaci della bassa Val Susa, col primo cittadino Sandro Plano. Un corteo pacifico, con in testa un gruppetto di bambini e la banda musicale ad animare la passeggiata. Ma al casello di Bruere, dell'autostrada Torino-Bardonecchia, un ingente schieramento di forze dell'ordine ha effettuato controlli su tutti i mezzi, auto e bus.
Il corteo è aperto dallo striscione "8 dicembre 2005 - 8 dicembre 2015. Ora come allora la resistenza continua". Con gli attivisti No Tav anche il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista. Tra i vari striscioni anche "No Tav dai nonu ai cit", ("No Tav dai nonni ai bambini") lo striscione in piemontese che precede il gruppo dei bambini. Poi dalle rocce che costeggiano la strada di Venaus è stato calato uno striscione "No Tav liberi". Un lungo applauso è stato inoltre dedicato "a tutti i No Tav che non possono essere alla marcia perché sottoposti a misure restrittive per avere preso parte alla battaglia contro l'Alta Velocità". Proprio venerdì, a Torino, riprende il processo a quattro anarchici No Tav accusati di terrorismo. I quattro sono chiamati in causa per l'attacco del 14 maggio 2013 al cantiere di Chiomonte. In primo grado sono stati assolti dall'imputazione di terrorismo e condannati per altri reati. Ora sono ai domiciliari. Poco prima delle due del pomeriggio la marcia si è conclusa a Venaus, teatro dieci anni fa della battaglia con le forze dell'ordine. "Èuna giornata bellissima, in giro c'e tanta gente, tanti cuori... - dice il leader storico del movimento della Valsusa Alberto Perino -: noi siamo gli anticorpi di questa societá. Oggi è una giornata di festa, la gente è serena, felice...siamo gente che quando lotta sa ridere ed essere sempre se stessi. Dopo 10 anni siamo sempre in tanti e sempre gli stessi, sempre più incazzati...e adesso gli faremo girare ancora le scatole".