Un ragazzo che gioca in una squadra di football americano, durante l'allenamento, dichiara che i prossimi avversari che incontreranno, vinceranno il match: a suo giudizio, classifica alla mano, sono più forti. Allora il coach gli chiede di cimentarsi con un esercizio. Fare almeno 50 yards con un compagno sulle spalle, senza mai poggiare le ginocchia per terra, carponi. Un sfida difficilissima. Per farlo, viene anche bendato. 

Quando inizia, i compagni di squadra restano seduti per terra. Sanno che l'impresa è ardua e sfottono il proprio compagno. A loro volta sono convinti che la fatica finirà per schiantare la sua velleità di arrivare a metà campo. Ad un certo punto, però, si alzano uno alla volta e cominciano a seguire il proprio compagno di squadra. Il quale andrà fino in fondo al campo, doppiando le cinquanta yards  arrivando fino a cento.

 L'allenatore  mentre il ragazzo,durante l'esercizio, sfinito, urla di non farcela, alza la sua voce chiedendogli di dare di più. Di dare di più a lui, il coach; e di dare di più a sé stesso. Di non fermarsi neppure se le gambe e le mani fanno male. 

Il ragazzo non può sapere, stravolto dalla fatica, che quelle parole pronunciate dal suo allenatore, a occhi bendati, lo hanno portato a fare il doppio di quello che pensava di stare facendo. E quando in fondo, sopraffatto dal dolore, si schianta per terra l'allenatore gli rivolge queste parole: "Hai percorso tutto il campo. Essere dei leader significa non cedere mai, vuol dire dare l'esempio prima di tutto ai tuoi compagni. I limiti possono essere valicati."

 Il coach guardando in volto la sua giovane promessa, aggiunge: "Ho bisogno che tu sia il primo a credere in te stesso".  Per rafforzare il valore dell'impresa compiuta, si rivolge al suo giocatore dicendogli: "Hai fatto tutto il campo portando sulle spalle un compagno di squadra dal peso di 63 kg." Il ragazzo che era stato sulle spalle del compagno interrompe il suo allenatore blandendolo così: "Mister, io peso 72 chili".

Con uno stacco della telecamera si vedono gli assistenti del coach rivolgersi a tutti gli altri ragazzi: "Chi è il prossimo?" 

Il film dal titolo "Non mollare mai - affrontando i giganti" - introduce al delicato tema delle motivazioni nell' esercizio di una professione, o di uno sport. Quanto contano davvero, nel raggiungimento di un obiettivo? 

Genio in 21 Giorni e la Soft Skills Academy di Massimo De Donno, dimostrano che le motivazioni sono la leva, il vettore per riuscire ad ottenere i propri desiderata. E che vanno alimentate ed addestrate. Non esiste capacità di ottenere risultati senza lo spirito di sacrificio ma anche senza qualcuno che quelle motivazioni le alimenti a dovere. Poichè l'essere umano ha uno spettro di emozioni che oscillano dalla gioia alla colpa, dalla felicità alla tristezza, riuscire a tenere viva la fiammella che alimenti le nostre passioni e la nostra determinazione, è un compito arduo, cui pure - pochi - si occupano di sollecitare.

 Invece è dalle motivazioni più profonde che si trovano o ri - trovano le ragioni per combattere, per cambiare, per trasformarsi o semplicemente per raggiungere un desiderio ambito. 

Lavorare dentro di noi è la prima strada che dobbiamo intraprendere per realizzarci e per ottenere dei risultati. Anche quando il gregge ti dice che bisogna per forza uniformarsi, non dobbiamo dimenticare la nostra unicità. 

Rimanendo dentro di noi, occorre imparare ad andare oltre noi stessi. La fuori i risultati si possono ottenere se si resta concentrati su di sè.

Max Rigano