Morto di cancro al pronto soccorso, il figlio scrive al ministro Lorenzin
Lettera al Ministro Lorenzin da parte del figlio di un paziente terminale recentemente deceduto al pronto soccorso
A riprova del "baratro" sanità, ennesima lettera scritta al Ministro della salute Beatrice Lorenzin....questa volta da parte del figlio di un paziente terminale recentemente deceduto nel pronto soccorso dell'Ospedale San Camillo di Roma dopo due giorni di forzato soggiorno per mancanza di un posto letto.
Unica barriera a difesa della sofferenza e morte, per un minimo di dignità, un paravento ottenuto quasi come gentile concessione perché è ormai difficile trovarne uno a disposizione!
A denunciare l'accaduto il figlio del paziente in questione, nonché giornalista.
Dalla sua descrizione dei fatti, quel che più sconvolge è l'indifferenza dei medici nei confronti del padre nelle sue ultime disperate ore di vita!
Una morte sicuramente segnata dal male che non perdona e scandita dal lento trascorrere dei minuti su una barella tra tante occupate da pazienti rassegnati, in attesa di un posto letto che più che un diritto pare ormai un miraggio!
Pronto soccorsi trasformati in lazzaretti dove anche una parola di conforto verso chi sta per passare a miglior vita diventa una lontana chimera in quell'incubo chiamato realtà!
Da questa sintetica illustrazione degli eventi quel che emerge è la disumana insensibilità del personale medico verso un paziente in fin di vita....
Giusto urlare....SCONVOLGENTE, INACCETTABILE, DA DENUNCIA!
E se per un attimo e per una volta ancora andassimo a monte della questione?
Scortesia medica e maleducazione a parte, perché imperdonabili comunque a qualsiasi livello, se chi legge si trovasse per un attimo nella incresciosa situazione di dover fornire un posto letto liberatosi per miracolo in un reparto per acuti, favorirebbe un paziente grave per un evento quale trauma, infarto del miocardio, ictus cerebri con un margine di salvezza, o un malato irreversibilmente terminale con le ore ormai contate?
Discorso sicuramente spietato e disumano perché chiunque soffre e paga le tasse da una vita ha il sacrosanto diritto di pretendere almeno un posto letto....fosse anche soltanto per morire!
Ma in Italia la sanità ha deciso di "tagliare" i più basilari diritti umani, quelli che dovrebbero distinguere l'uomo dalle cosiddette "bestie", quelli che mai nessuno dovrebbe violare e invece....
L'insensibilità di cui quotidianamente si macchia il personale sanitario è sicuramente imperdonabile, ma potrebbe essere la malsana e umana conseguenza di stanchezza e nevrosi derivanti da turni di lavoro massacranti e dalle troppe facili denunce sempre in agguato!
Per non parlare dell'atteggiamento scortese di tanti pazienti che si rivolgono nei pronto soccorsi già prevenuti e adirati per una situazione enormemente più grande di quei medici e paramedici che alla fine, a pensarci bene, nella scala degli eventi sono le prime vittime del sistema!
Immaginate quanta frustrazione può provare un medico nell'impossibilità di trovare un posto letto, sia per l'aspetto etico della questione, sia per le conseguenze medico-legali che spesso si riversano soltanto su di lui!
In altre parole, come unico interlocutore della giusta rabbia di pazienti e parenti, il medico paga per tutti i disastri provocati dai tagli alla sanità, perché lasciato solo da chi si occupa prevalentemente di far riforme a tavolino, lontane migliaia di anni luce dalla quotidiana realtà ospedaliera!
Proporrei a Lor Signori di trascorrere un solo giorno in un pronto soccorso affollato da disperati....medici compresi!
Proporrei di sostituirsi al personale sanitario, mantenendo sempre la calma e la gentilezza anche con la tensione a fior di pelle dovuta alle troppe emergenze e alla sempre più frequente aggressività degli utenti spesso impazienti!
Proporrei infine di essere al capezzale di un loro caro in fin di vita su una barella nello squallore di un corridoio e finalmente....CHIEDEREI LORO COSA SI PROVA!
Ma anche questa è utopia!
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