Coronavirus, commercianti in allarme: le iniziative per la ripresa - Affaritaliani.it

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Coronavirus, commercianti in allarme: le iniziative per la ripresa

Tra i tanti settori colpiti dalla crisi provocata dall’emergenza Coronavirus in Italia vi è sicuramente quello del commercio dell’abbigliamento e degli accessori, con negozi e boutique di piccole e grandi realtà chiusi da ormai quasi un mese. Una crisi profonda che coinvolge oltre 200mila lavoratori e che sta mettendo il Made In Italy in ginocchio.

“La crisi economia provocata dal CoronaVirus porta con se delle conseguenze negative per il settore dell’abbigliamento, inattese ed inevitabili per tutto il 2020”. A parlare è Fabio Tinti, Presidente Nazionale di Fismo Confesercenti. “I consumi sono fermi, la pandemia del coronavirus è stato uno tsunami per le nostre aziende, dobbiamo prepararci ad affrontare i rischi che impatteranno sull’equilibrio finanziario e la continuità produttiva ed occupazionale del nostro Paese”.

L’analisi messa a punto da Confesercenti mostra numeri drammatici per il settore per un comparto che in un anno potrebbe registrare una perdita tra il 15% e il 25%. Prevista invece una crescita del 20% per il mercato online. Un dato rassicurante di certo ma non per i negozi fisici, già pesantemente danneggiati negli ultimi anni dai megastore presenti sul web, già in ascesa nel periodo pre-codiv19.

“La Fismo Nazionale è fortemente preoccupata della situazione delle imprese che rappresenta, e di tutte le altre – proseguono Benny Campobasso e Francesca Recine, i due vicepresidenti nazionali FISMO – ma dalla preoccupazione è necessario passare all’azione affrontando con coraggio e determinazione una situazione difficile, formulando delle soluzioni nuove e significative per la distribuzione e la produzione”.

La proposta in tal senso della Fismo al Governo è quella mettere in piedi un accordo che preveda il cosideto “conto vendita”: una soluzione che non obbligherebbe il commerciante al pagamento anticipato della merce ricevuta ma di pagare ai fornitori soltanto quella della merce che viene venduta, avendo inoltre la possibilità di restituire tutti i prodotti non venduti.

Le caratteristiche che al momento FISMO ha tracciato della crisi, riguardano diversi aspetti che fotografano il momento attuale di crisi che tanti commercianti si ritrovano ad affrontare. Tra queste il mancato pagamento delle utenze, dei canoni di locazione e degli accordi con i propri fornitori da parte di tante imprese. Sono tante tra queste inoltre “a conduzione familiare” che hanno già dovuto ricorrere alla chiusura totale delle attività, con forti conseguenze anche dal punto di vista sociale. Le chiusure forzate hanno poi portato a giacenze di merci che al momento risultano invendibili. Da registrare inoltre una forte mancanza di liquidità, con le banche che vengono sempre meno agli impegni sottoscritti con i commercianti. Come se non bastasse, le tante difficoltà che imprese e lavoratori stanno riscontrando ogni giorno per presentare domande per la cassa integrazione in deroga a causa di procedure burocratiche sempre più complesse.

Le richieste al Governo, come si legge dal comunicato apparsi quest’oggi sul blog di Confesercenti.it riguardano diversi punti:

  • una revisione complessiva degli stanziamenti includendo anche i fondi europei non spesi e tornati nuovamente disponibili;
  • garantire accesso a prestiti facilitati cosicché le imprese possano salvare i posti di lavoro;
  • un sostegno diretto alla informatizzazione delle piccole aziende commerciali affinché possano utilizzare l’on-line per continuare ad operare anche in situazioni d’emergenza evitando che si ripropongano situazioni di concorrenza sleale tra chi deve chiudere e chi può addirittura incrementare il suo volume d’affari via web;
  •  l’esenzione dal pagamento di tutti i tributi comunali per i periodi interessati dalle chiusure;
  • una consistente disponibilità di tutte le risorse della Regioni e delle Camere di Commercio con pratiche di accesso semplici e veloci;
  • riproporre il beneficio del bonus e del credito d’imposta per le locazioni commerciali per tutti i mesi d’inoperatività delle imprese;
  • posporre gli adempimenti fiscali e dilatarli su tempi più lunghi di quelli previsti.

Il digitale prova a dare una mano


In attesa che le richieste presentate al governo possano diventare effettive, una mano ai commercianti proviene da alcune startup che offrono a questi ultimi la possibilità di sfruttare piattaforme e soluzioni innovative che hanno come obiettivo quello di provare a tamponare le forti perdite in questo grave periodo di crisi.

Tra queste segnaliamo ILoveComm, nata da un’idea di Renato Mascolo che già da diversi anni grazie alla propria piattaforma, permette di fornire agli utenti un nuovo e pratico strumento di acquisto, con l’obiettivo di agevolare il rapporto tra consumatori e negozianti.

Questi ultimi possono infatti sfruttare la visibilità di ILoveComm per proporre offerte speciali dedicate ad ogni utente che ha la possibilità di cercare un determinato prodotto e di prenotarlo proprio come è già abituato a fare per ristoranti, hotel, voli e noleggio auto. Un sistema di commercio urbano che comporta vantaggi per tutti: agli utenti ma soprattutto ai negozianti che possono sfruttare un sistema di vendita a basso costo.

Lo spiega nel dettaglio il founder e CEO di ILoveComm, Renato Mascolo: "In ILoveComm abbiamo un dialogo giornaliero con i commercianti, e ci siamo domandati come aiutarli a superare questo momento difficile.

Da una parte c'è chi ha bisogno di articoli di ottica , cancelleria, profumeria o giocattoli per i propri bambini e una fetta di Italiani che ancora lavora e potrebbe aver bisogno ad esempio di articoli di abbigliamento o accessori, che i negozi di città potrebbero consegnare abbastanza velocemente, per cui forniamo all'utente uno strumento di comunicazione digitale diretta con i commercianti e uno strumento di prenotazione della consegna. 

Dall'altra le persone a casa adesso potrebbero scegliere dei prodotti che gli interessa avere e prenotare una prova nel punto vendita alla riapertura ottenendo uno sconto da presentare in cassa, con un atto anche ben augurante per il futuro”

L’idea è nata ed è stata sperimentata a Torino con oltre 500 negozi. Al momento la copertura si sta estendendo in altre grandi città italiane.

La proposta di ILoveComm

ILoveComm ha di recente annunciato una speciale iniziativa volta ad aiutare i commercianti in questo periodo di crisi. Sfruttando la propria tecnologia testata in tre anni, l’app aiuterà gli utenti a:

  • Ottenere uno sconto da spendere alla riapertura dei negozi, scaricando un buono e prenotando ora;
  • Accedere ai negozi che risultano attivi per la consegna dei prodotti a domicilio;

La startup ha già reso noto di aver proposto la propria tecnologia alle istituzioni in caso si pensasse ad un sistema di consegne in città.