Caso Bibbiano, odioso approfittare della fiducia dei bambini
Il sistema degli affidi va soppesato, ma se non funziona la colpa non è del Pd
Matteo Salvini, “in qualità – dice lui - di papà e di ministro”, arriva nel Comune di Bibbiano al centro dell’operazione “Angeli e Demoni” della Procura di Reggio Emilia. Questa ipotizza un sistema di affidi illeciti di bambini, che vede coinvolti, oltre a pubblici amministratori, soprattutto assistenti sociali, psicologi, società convenzionate. Si paventano plagi sui piccoli per estorcere presunte violenze subite in famiglia per allontanarli da casa. Quattro sono già tornati dai loro genitori naturali. Salvini dice che non avrà pace finché “l’ ultimo tornerà nella sua famiglia”
Il Pd parla di sciacallaggio politico. E in precedenza lo stesso Salvini aveva attaccato: “Che schifo la sinistra che fa business sui bambini”, spalleggiato da Luigi Di Maio: “Mai alleanze con il partito di Bibbiano”. Sovrapporre questa vicenda al Pd sembra improprio, come lo fu nei mesi scorsi accostare la violenza sulle donne ai partiti di destra nel caso dello stupratore di Viterbo che gravitava nell’ambito di Forza Nuova.
Il sospetto è che esiste un problema di un certo tipo di educatori, psicologi, assistenti sociali (che per le implicazioni vocazionali di tali professioni sembrerebbero guardare politicamente più a sinistra) che agiscono in un’ottica da salvatori del mondo, da coloro che sono dalla parte del giusto, e che talvolta, dall’alto delle loro conoscenze nella fattispecie, agiscono severamente sulle famiglie, spesso incolte.
Certamente chiedono giustizia, se sono veri, gli atti di plagio e di falsificazione della realtà realizzati dagli operatori sociali sui piccoli della Val d’Enza. In questo senso tale reato ha analogie col più odioso dei crimini, forse più di quelli di mafia e di strage: la pedofilia, anch’esso un rapporto impari tra l’ adulto che approfitta della fiducia del bambino. E qui si può cogliere l’impeto, appunto “da papà”, che pure può suonare retorico più che strumentale, di Salvini.
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