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Lo sguardo libero
Grazie al vaccino anti Covid-19, ci sentiremo più europei

Sembra quasi blasfemia, visto il numero di morti e ammalati dovuti alla pandemia, ma dalla crisi sanitaria possono nascere opportunità. Si è scritto molto di come cambieranno l’economia e i comportamenti delle persone, più prudenti, con l’affermazione e l’incremento di smart working, e-commerce, telemedicina, delivery di cibo a domicilio.

Un'altra trasformazione potrà essere politica. L’Unione europea ha stipulato accordi con AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV, BioNtech-Pfizer, CureVac, Moderna (in questo caso un pre-accordo) per disporre appena possibile di un portafoglio vasto e flessibile di centinaia di milioni di dosi di vaccini anti Covid-19. Quando questi avranno dimostrato la loro efficacia, gli Stati membri Ue potranno donarli a Paesi a reddito medio e basso o reindirizzarli ad altri Stati europei.

I cittadini potranno sentire forse per la prima volta l’Unione come una istituzione loro, vicina e concreta. Si indeboliranno le ragioni di antieuropeisti, nazionalisti e sovranisti presenti in molti Stati. Dopo il mercato comune dell’economia, dei servizi e del lavoro, dopo la moneta comune - e in attesa del fisco e della difesa comuni - l'idea degli Stati Uniti d'Europa farà un passo in avanti grazie al Covid-19.

Ci sono però più sfide. Che possono sembrare antitetiche, ma che sono realizzabili. L’Ue sia capace di comunicare ai suoi cittadini la diversità e il privilegio del trattamento ricevuto rispetto al resto del mondo (Regno Unito incluso). Si cerchi di impedire speculazioni da parte delle aziende farmaceutiche e del loro management. Nello spirito di solidarietà e delle radici cristiane europee, si aiutino i Paesi più poveri dove il vaccino arriverà in ritardo o no affatto.

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