Cronache

Coronavirus, Fase 3: ok ai trolley nelle cappelliere degli aerei

 

Milano, 14 lug. (askanews) - Dietro front sui bagagli a mano a bordo degli aerei di linea; da metà luglio - secondo il nuovo Dpcm del governo Conte - via libera di nuovo ai trolley nelle cappelliere.La pandemia di Covid-19 non è finita e ogni fase della vita quotidiana che comporti la necessità di convivere con il coronavirus Sars-Cov2 richiede adattamenti, settimana dopo settimana, all'andamento generale dell'epidemia. Come i trasporti aerei per i quali, dopo il lockdown totale e la graduale, cauta, riapertura si scrivono, passo dopo passo, nuove regole per preservare la salute dei passeggeri.Dopo l'addio al distanziamento a bordo degli aerei, dove l'aria è costantemente purificata dai potenti filtri Hepa (High Efficiency Particulate Air filter), la novità riguarda appunto i bagagli a mano che ora, contrariamente a quanto disposto dall'Enac (Ente nazionale aviazione civile) il 26 giugno 2020, potranno essere portati a bordo e sistemati nelle cappelliere salvo i casi in cui la compagnia decida diversamente in caso di sovraffollamento del velivolo.Gi abiti non indossati, invece, dovranno essere sistemati in buste sterilizzate, distribuite dalla stessa compagnia.In molti casi, inoltre, i bagagli da stiva verranno sanificati prima della riconsegna ai passeggeri.Per il resto, rimane l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi; in aeroporto e sull'aereo, con l'accortezza, in caso di viaggi lunghi, di sostituirla ogni 4 ore. Poi, acquistare i biglietti online, misurare la temperatura e, per quanto possibile, prima di salire a bordo e dopo lo sbarco, evitare assembramenti, mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e sanificare con frequenza le mani ai dispenser di gel disinfettante.Siamo ancora nel pieno dell'emergenza a livello mondiale. Le contromisure finora adottate, in Italia hanno consentito di tenere, relativamente, a bada i nuovi contagi da Sars-Cov2. È necessario però non abbassare la guardia in questa fase di convivenza forzata con il coronavirus affinché non si ripresentino, tutti insieme, i casi gravi e le situazioni che hanno causato il picco di morti e ricoveri in terapia intensiva dei primi mesi del 2020.