Cronache

L'Esercito italiano guarda al futuro col progetto "caserme verdi"

 

Milano, 10 lug. (askanews) - L'Esercito italiano cambia pelle e va ancora di più incontro alle esigenze dei cittadini, anche rinnovando il proprio patrimonio immobiliare.Via le vecchie caserme, ormai costose e anacronistiche per far posto a strutture moderne, efficienti e funzionali, costruite secondo criteri di modularità, rapidità costruttiva, basso impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione.Il progetto, che prevede un investimento totale di circa 1,5 miliardi di euro, si chiama "Caserme verdi" e prevede l'ammodernamento delle basi militari in un periodo di circa 20 anni. La parola d'ordine è "semplicità", come hanno sottolineato nel corso della presentazione dell'iniziativa a Milano il generale Salvatore Farina, capo di Stato maggiore dell'Esercito, e il generale Vasco Angelotti, capo dipartimento Infrastrutture dello Stato maggiore dell'Esercito."Il progetto - ha spiegato - ha l'ambizione di creare nuove strutture e adeguare quelle che abbiamo a queste nuove funzionalità, sia in termini di vivibilità, sicurezza dei luoghi di lavoro e antisismici sia dare adeguate strutture per il benessere e la vita delle nostre famiglie".Non solo, è intenzione della Forza armata anche mettere a disposizione dei cittadini queste nuove caserme con i relativi spazi, come asili, piscine e strutture sportive, così come le attrezzature dei propri presidi sanitari per supportare il Sistema sanitario nazionale e ridurre, per quanto possibile, attese e disagi per i pazienti "civili"."Proprio per far questo - ha concluso Angelotti - prevediamo che ci siano degli spazi delle nostre infrastrutture che possano essere resi disponibili, con le regole e limitatamente alle aree non utilizzate pienamente per tutta la giornata, per le realtà locali. Questo s'intende soprattutto per le strutture socio-ricreative ma anche, come diceva il capo di Sme, le strutture di tipo sanitario".Alla presentazione milanese erano presenti gli architetti Stefano Della Torre e Raffaella Neri, del Politecnico di Milano, il brigadier generale Giancarlo Gambardella, direttore della Task force dismissioni immobiliari dello Stato maggiore della Difesa e l'assessore all'urbanistica del Comune di MIlano, Pierfrancesco Maran. Anche il sindaco, Beppe Sala ha voluto portare un rapido saluto.