Culture

Torino, una mostra 13 metri sottoterra: ancora Treti Galaxie

 

Torino (askanews) - Un tombino, una scala a chiocciola, l'oscurità là sotto. Entrare nel nuovo progetto espositivo della galleria torinese Treti Galaxie è un'impresa decisamente inconsueta, perchè questa volta la mostra è allestita nelle gallerie della fortezza sotterranea del Pastiss, a 13 metri di profondità. A esporre l'artista francese Clémence de La Tour du Pin, che è intervenuta nelle viscere del capoluogo piemontese considerando la struttura, dalla forma uterina, come un luogo nel quale si compone una sorta di nuova psicogeografia.Matteo Mottin, una delle anime creative di Treti Galaxie:"Il progetto di Clémence - ha spiegato ad askanews dal buio delle gallerie - consiste nel sottrarre qualcosa allo spazio, nel senso che lei vuole sottrarre delle note aromatiche allo spazio per ricostruirne l'odore: quindi l'odore dell'oblio, l'odore della guerra, l'odore della violenza".L'atmosfera è sospesa, il luogo irreale seppur carico di storia, denso come solo Torino sa essere. Ma il lavoro di La Tour du Pin riesce a rendere più lieve anche la forte matericità delle gallerie rese celebri, per esempio, dall'eroismo di Pietro Micca."Il suo progetto - ha aggiunto Mottin - si concretizza principalmente in due installazioni, una che richiama il concetto di nota aromatica, e infatti è un laboratorio per la raccolta di odori mascherato da spartito musicale. E poi un'installazione composta da castelli che sembrano cresciuti direttamente sulle pareti del luogo come delle muffe".Castelli che sembrano di carta, che lambiscono l'immaginario kafkiano e lo riformulano in una chiave biologica che sarebbe molto piaciuta allo scrittore praghese. Accanto alle innumerevoli suggestioni culturali, però, un progetto come questo "sept préludes", richiede anche un enorme lavoro di organizzazione, per dare realtà a un'idea decisamente singolare, che al pubblico richiede anche uno sforzo non banale. Ramona Ponzini, altra testa pensante di Treti Galaxie:"E' il progetto più folle - ha ammesso - e nell'affrontarlo ci siamo chiaramente confrontati con il Museo Pietro Micca, di cui il Pastiss è una sorta di prolungamento. Abbiamo organizzato il tutto in modo da renderlo fruibile alla maggior parte di persone possibile".Dopo avere organizzato una mostra per gli uccelli, essere entrati nella guglia della Mole Antonelliana con un'esposizione per una sola persona, sembrava che il trio torinese - il terzo membro è il discreto Sandro Mori - avesse raggiunto già una specie di punto d'arrivo. E invece no, anzi, Ramona rilancia."Questa è molto estrema, ma vi stupiremo di nuovo con qualcosa di inaspettato sicuramente".