Culture

"Un unico ideale", The Open Box e i suoi artisti tutti insieme

 

Milano, 17 set. (askanews) - Lo scenario è quello consueto: gli spazi bianchi di The Open Box e le opere d'arte che vi si inseriscono con equilibrio e pertinenza, rispettando il luogo. Con in più il senso del racconto di un tempo che abbiamo vissuto, quello del lockdown, ma che ancora forse non siamo riusciti a decifrare. Lo spazio milanese diretto da Gaspare Luigi Marcone accoglie ora una mostra collettiva, con i lavori che gli artisti che qui avevo esposto negli ultimi anni hanno realizzato e donato in beneficenza proprio durante la quarantena, a sostegno della Protezione Civile nazionale.Una sorta di riassunto, dunque, di pratiche e sensibilità diverse che sono state unite dalla volontà di dare un segno durante l'emergenza e che ora lo spazio del Box, che può apparire freddo solo a chi non è abituato a frequentarlo, restituisce al suo pubblico con il proprio stile. Venti opere di 20 artisti, in un formato standard e in bicromia in bianco e nero, nate in assoluta libertà di contenuto. Da Gianni Caravaggio a Rebecca Moccia, da Francesco Arena a Flavio Favelli, da Goldschmied & Chiari a David Reimondo, da Gaspare a Valentino Albini e Andrea Francolino, solo per citarne alcuni. Dettagli di altre opere, elementi testuali, documentazioni di azioni performative, fotografie originali: un equilibrio che nasce anche dal diseguale e dalla sua giustapposizione nello spazio.L'allestimento, che si sviluppa su un'unica parete, quella frontale, vuole anche evocare la partecipazione a un unico progetto o a un unico obiettivo. Sottintende una sintonia di intenti, Marcone si spinge anche a sussurrare "un unico ideale", che poi gioca con la disposizione delle immagini , che è "disseminata" per sottolineare la diversità e la specificità di ogni singola ricerca degli artisti. Che è soprattutto The Open Box, con la sua stessa natura, ad armonizzare in un progetto intenso e interessante, come sempre.