Politica

Base Nato in Lettonia: "Qui difendiamo il fianco Est dell'Alleanza"

 

Camp Adazi (Riga), 2 mag. (askanews) - I militari si esercitano a ritmo serrato. Si simula un'attività di combattimento nei centri urbani. Si sentono gli spari, i proiettili sono a salve, ma è tutto come se fosse reale. Corrono tra i boschi, i militari, tra loro anche i tiratori scelti, si fanno scudo a vicenda, indossano i pesanti giubbotti antiproiettili, sul capo gli elmetti con il tipico piumetto dei bersaglieri. Siamo nella Base Nato di Adazi, in Lettonia, a circa 30 chilometri dalla capitale Riga e a 300 dal confine con la Russia. Una base composta da circa 4000 soldati, uomini e donne, la cui attività sta diventando sempre più strategica per la loro posizione al confine Est dell'Alleanza dopo l'invasione russa in Ucraina. Il contingente italiano qui ha un ruolo decisivo. Askanews ha visitato la Base, trascorrendo una giornata a fianco dei militari italiani.Il contingente italiano - il terzo per entità numerica dopo Canada e Spagna - è inserito nell'eFP Battle Group Lettonia. E' composto da circa 250 militari, tra donne e uomini, che si alternano a cadenza semestrale. Attualmente è composto su base Brigata Bersaglieri "Garibaldi" dell'Esercito Italiano. L'obiettivo è il rafforzamento del principio della deterrenza, per contribuire in maniera concreta a preservare la pace e l'integrità territoriale dell'area euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia esterna."Il compito principale che svolgiamo qui, attraverso una razionalizzazione di tutte le unità addestrative - sottolinea ad askanews il Ten. Col. Massimiliano Erra, Comandante Task Group Baltic - è il rafforzamento del principio della deterrenza dell'Alleanza. L'obiettivo è garantire la pace, la tranquillità e l'unità territoriale dei nostri alleati Nato, qui nel confine est, attraverso una serie di esercitazioni e attività addestrative estremamente razionalizzate. Qui ad Adazi si respira un'atmosfera normale e tranquilla, nonostante la vicinanza al confine con la Russia. Ovviamente è intrinseco nell'essere soldati avere sempre un massimo livello di allerta, qualunque sia la condizione geopolitica del momento", aggiunge il comandante.Nell'area addestrativa di Camp Adazi, l'Italia schiera carri armati "Ariete", veicoli corazzati da combattimento "Dardo", blindo-armate "Centauro" e veicoli tattici multiruolo "Lince"."Abbiamo la capacità di combattere di giorno e di notte, con camere termiche e visori notturni, una capacità ogni tempo. Ci troviamo molto bene anche dal punto di vista tecnologico. La compagnia - spiega Cap. Pierre Ciampi, Comandante Compagnia Operativa Italiana nel Battaglione multinazionale - è stata selezionata dal Battle Group multinazionale per recarsi in Estonia, nella seconda decade di maggio, per svolgere una grande esercitazione multinazionale denominata Spring Storm che vedrà circa 15mila unità confrontarsi nel territorio estone. Sarà un'attività molto interessante".C'è infine una unità, la JTAC, impegnata nel controllo di assetti aerei da combattimento in situazioni dove le truppe di terra si trovano a distanza ravvicinata con il nemico. "Forniamo supporto di collegamento tra l'assetto aereo e la forza di manovra di terra - spiega il Grdaduato Scelto Martina Marchionna, Comandante Team JTAC -. Inoltre possiamo controllare anche il fuoco di superficie e quello navale. Come Team JTAC abbiamo avuto l'opportunità di partecipare a una esercitazione multinazionale che ha visto coinvolte la eFP di Estonia, Lettonia e Lituania. Una attività di tre settimane, nei tre Paesi, con l'obiettivo di integrare tutti i team JTAC delle varie eFP in modo da confrontarsi".Al termine del Summit di Madrid del 29 giugno 2022, la Nato ha stabilito di potenziare la Base lungo il confine est, passando da un livello di battaglione a uno di brigata.Servizio di Serena Sartini e Cristina Giuliano Montaggio di Carla Brandolini Immagini Askanews