Spettacoli

JLo: non solo IA, in "Atlas" si indagano le relazioni umane

 


Roma, 23 mag. (askanews) - Jennifer Lopez tra azione e intelligenza artificiale. L'attrice e cantante, tra un rumor e l'altro di crisi con il marito Ben Affleck, ha presentato "Atlas", dal 24 maggio su Netflix, sci-fi in cui interpreta una brillante analista di dati misantropa che si unisce a una missione per catturare un robot ribelle.Ma il film è molto di più, ci tiene a dire Jlo: si parla d'amore, sensi di colpa, fiducia negli altri. "Credo sia questo il cuore del film, è vero, è una sorta di film d'azione fantascientifico con tutti questi effetti sorprendenti, ma in realtà parla di una donna che è diventata davvero scollegata dalla vita e dalle altre persone, non si fida delle persone che non conosce, odia l'intelligenza artificiale. Non vuole essere coinvolta in nulla. Vuole solo prendere questo terrorista e salvare il mondo". "É una donna che sta portando il peso del mondo sulle sue spalle e poi il destino vuole che l'Intelligenza artificiale la aiuti a riconnettersi con qualcosa di più emotivo e per la prima volta a lasciare che si fidi di qualcuno, qualcuno che sia lì per lei, che si prenda cura di lei... Penso - aggiunge - che sia una versione molto bella di questo genere di storia".Per Jennifer Lopez "Atlas" è anche una grande metafora dei rapporti umani: "Rappresenta le relazioni umane, è un programma per computer ma è quasi più empatico di quanto possa esserlo un essere umano, può ascoltare tutte le cose che lei dice senza prenderle sul personale, vedere che lei sta soffrendo e chiederle di farlo entrare, di poterla aiutare".Nel film diretto da Brad Peyton, ci sono tra gli altri Simu Liu e Sterling K. Brown.