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Coronavirus
Nature vaccino cinese dà problemi salute. La scoperta che preoccupa il mondo

Viviamo nel paradosso: delle volte i sistemi dittatoriali sono più trasparenti di quelli democratici. Forse perché in quei sistemi la consapevolezza di un grave danno collettivo non comporta automaticamente dei cambiamenti.

Il 26 ottobre un folto gruppo di scienziati cinesi ha pubblicato sulla prestigiosa rivista britannica Nature uno studio sulle alterazioni provocate dalla vaccinazione anti Covid. Sono stati arruolati 22 volontari dei due sessi, 11 per sesso, in età compresa tra 24 e 47 anni, e rivoltati come calzini. Il vaccino utilizzato è il Vero Cell della Sinovac, vaccino inattivato che è stato somministrato per via intramuscolare nel deltoide. Vero Cell funziona con gli stessi principi dei vaccini tradizionali che abbiamo sempre utilizzato prima dell’avvento del Covid e che molti esperti sostengono siano meno problematici dei nuovi vaccini. Vero Cell ha dentro un virus inattivato, contiene cioè il Coronavirus Sars-Cov-2 ucciso, non più in grado di provocare la malattia e un adiuvante per potenziare la risposta immunitaria.  
“Indagini approfondite hanno rivelato alterazioni fisiopatologiche consistenti dopo la vaccinazione con i vaccini COVID-19 (Comprehensive investigations revealed consistent pathophysiological alterations after vaccination with COVID-19 vaccines)”, è il titolo dello studio, molto articolato e complesso che è andato a sequenziare le singole cellule (delle cellule mononucleate del sangue periferico) prima e dopo 28 giorni la prima inoculazione. I risultati sono che emergono “alterazioni consistenti nell'espressione genica di molti diversi tipi di cellule immunitarie”.
In estrema sintesi lo studio spiega che il vaccino, oltre a stimolare la generazione di anticorpi neutralizzanti, quindi un'azione positiva, interviene anche negativamente: il vaccino modifica i valori del glucosio nel sangue portando ad una fase di prediabete, crea disfunzioni renali, agisce e modifica il metabolismo del colesterolo, crea problemi di coagulazione e uno squilibrio elettrolitico. E’ come se i volontari avessero avuto un'ulteriore infezione.
“Con nostra sorpresa, abbiamo osservato cambiamenti fisiopatologici abbastanza consistenti”, scrivono gli scienziati, “per quanto riguarda il contenuto di elettroliti, i profili di coagulazione, la funzione renale e le caratteristiche metaboliche del colesterolo e del glucosio, come se queste persone avessero avuto un’infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, i risultati di scRNA-seq delle PBMC hanno indicato anche riduzioni consistenti di CD8 +Cellule T e aumenti del contenuto di monociti, nonché una maggiore segnalazione infiammatoria di NF-kB, che imitava anche le risposte dopo l’infezione. Sorprendentemente, le risposte all’interferone di tipo I, che erano state collegate a danni ridotti dopo l’infezione da SARS-CoV-2 e sintomi più lievi, sembravano essere ridotte dopo la vaccinazione, almeno di 28 giorni dopo la prima vaccinazione. Ciò potrebbe suggerire che nel breve termine (1 mese) dopo la vaccinazione, il sistema immunitario di una persona si trova in uno stato non privilegiato e potrebbe richiedere maggiore protezione”.
Sono emersi sui volontari cambiamenti drammatici nell'espressione genica delle cellule immunitarie, indicative di un aumento delle risposte infiammatorie. Il sistema immunitario delle persone, compresi quelli dei linfociti e dei monociti, era forse in uno stato più vulnerabile. In molti casi le infiammazioni nell'organismo sono aumentate e la risposta immunitaria congenita, che le persone sane hanno di per sé, è diminuita.
Nel complesso, lo studio raccomanda ulteriore cautela quando si vaccinano persone con condizioni cliniche preesistenti, tra cui diabete, squilibri elettrolitici, disfunzione renale e disturbi della coagulazione. Il quadro del vaccinato diventa complesso e meno prevedibile di quanto i vaccinati stessi credano. “Gli eventi avversi sono stati monitorati quotidianamente durante i primi 7 giorni dopo ogni vaccinazione e poi autoregistrati dai partecipanti su schede diario nelle settimane successive. Nel complesso, le reazioni avverse sono state lievi”. Ma l’organismo ha uno scombussolamento accertato almeno sul medio periodo, con il cambio dei valori indicato dagli scienziati. In più la vaccinazione, mentre riduce la capacità antivirale generale di una persona, cioè la capacità di creare anticorpi ai virus, e questa non è una cosa buona visto che sulla Terra non c’è solo il Sars-Cov-2 ma un quadrilione di quadrilioni di singoli virus, migliora la funzione immunitaria adattativa specificamente verso Sars-Cov-2. 
Con questo vaccino, oltre alla modifica dei valori accertati, l’uomo si adatta alla Sars-Cov-2 ma risulta più fragile rispetto agli altri virus.

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