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Coronavirus
No Green Pass - Chi è Fabio Tuiach, positivo al Covid: "Sembra un'influenza"
Fabio Tuiach
 

Chi è Fabio Tuiach, che parlava del Covid come di una "punizione divina" per gli omosessuali

Le proteste contro il Green Pass, senza distanziamento e mascherine, non comporteranno il rischio di nuovi contagi?

Inevitabilmente ce lo siamo chiesti un po’ tutti, sia in occasione della mobilitazione di Trieste, sia per quelle che in varie città italiane sono ormai diventate appuntamento fisso del weekend. 

Da Trieste arriva la notizia che il portuale Fabio Tuiach, ex pugile ed ex consigliere comunale della Lega, è risultato positivo al Covid. E dire che proprio lui, non molto tempo prima, aveva detto: "Non ho paura. Un vero cattolico non ha paura. Non farò mai il vaccino”. Lo scorso anno si era spinto persino oltre, dichiarando che il Coronavirus era “una punizione divina per i fr*ci”.

Oggi prova a dare una spiegazione un po’ curiosa (“A me sembra proprio un’influenza arrivata perché sono stato sotto gli idranti della polizia”), ma difficilmente basteranno queste acrobazie verbali per far dimenticare alcune posizioni francamente discutibili assunte in passato, che lo hanno peraltro portato a diventare un frequente bersaglio dell’ironia di Giuseppe Cruciani e (soprattutto) di David Parenzo nel corso della fortunata trasmissione di Radio 24 “La Zanzara”.

ASCOLTA "LA ZANZARA": GIUSEPPE CRUCIANI, DAVID PARENZO, FABIO TUIACH

Tuiach, 41 anni, è sposato con una commessa di supermercato e purtroppo anche lei è risultata positiva. Per fortuna i loro cinque figli no. La sua attività da portuale è cominciata da giovanissimo, poco dopo aver preso la licenza media, e sul piano sportivo si è affiancata a una carriera da pugile dai risultati ragguardevoli: 36 incontri, 29 vittorie (delle quali 16 per k.o.) e 7 sconfitte è il suo curriculum da professionista. Nel suo palmarès figurano il titolo italiano dei mediomassimi juniores nel 2006 e quello dei massimi nel 2014 e nel 2018. Ha fatto anche parte della nazionale azzurra, impegnata agli internazionali di Londra. 

Nel 2016 è stato eletto consigliere comunale di Trieste con la Lega, dalla quale è poi uscito in seguito alle polemiche suscitate da una sua sconcertante dichiarazione sul femminicidio che non esisterebbe, essendo una mera “invenzione della sinistra”. Lui stesso ebbe poi modo di rendersi conto di averla sparata grossa e fece una netta marcia indietro.

Dopo la Lega, è passato a Forza Nuova e dopo un solo anno al gruppo misto come indipendente, ma non ha lesinato altre uscite-choc come quella che lo ha portato a definire Maometto “un pedofilo” e Stefano Cucchi uno “spacciatore eroinomane”. Piuttosto rumorose furono anche le sue esternazioni sulla cittadinanza onoraria di Trieste conferita a Liliana Segre: “Da profondamente cattolico mi sono sentito un po’ offeso perché ha detto che Gesù era ebreo, quindi mi astengo”, disse Tuiach.

tuiach maometto
 

In piena pandemia annunciò una mozione finalizzata a “multare le mogli con il mal di testa” e che quindi si sarebbero sottratte ai “doveri coniugali” durante il lockdown. Non meno controverse le sue posizioni sui gay. Oltre a definire l’atto omossessuale un “rito di iniziazione satanica”, commentò un’aggressione omofoba dicendo: “Siamo in campagna elettorale e succede ogni volta, ma forse ha litigato con il fidanzato per la vasellina. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche, ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tutto l’est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi”.

Dopo essere sparito dalla ribalta mediatica per un po’ di tempo, è riapparso tra le tute gialle di Trieste, non lesinando commenti nemmeno sull’assalto alla CGIL di Roma: “Cosa hanno fatto di sbagliato a Roma? Fiore, Castellino e tutti i miei amici giù a Roma, hanno pensato a difendere i propri familiari, il proprio lavoro, gli ultimi veri duri e puri restano loro”, ha detto a La7. 

Noi lavoriamo con la Turchia, dove non hanno il Green Pass, c’è Erdogan che è l’uomo forte. E non l’hanno neanche in Germania il Green Pass. O siamo i più scemi di tutti o abbiamo i politici più traditori e venduti. Io credo che è la seconda. Perché la gente lotta. Tutti i politici hanno tradito e il popolo deve lottare per difendersi”. 

Non ce lo facciamo il vaccino, perché? Per la malattia così terribile che bisogna trovare gli asintomatici e quando muore un ragazzino lo scrivono su Repubblica e lo vedete tutti. Non muoiono tutti, per carità, a tanti il vaccino non fa nulla però ogni tanto, ha tante controindicazioni e qualcuno sta male forte. No, non ci stiamo”.

Per il momento nemmeno la positività (da confermare con un tampone molecolare, dopo due salivari) sembra avergli fatto cambiare idea. Anzi, in un messaggio su Telegram ha detto di considerare il Covid “un virus mentale che si attiva solo con la paura”.

In ogni caso, sinceri auguri di pronta guarigione.

tuiach telegram covid
 
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