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Coronavirus
Oms, piano pandemico non aggiornato. Zambon va in Procura: "Minacciato"

Oms, piano pandemico non aggiornato. Zambon va in Procura: "Minacciato"

La vicenda del mancato aggiornamento del piano pandemico dell'Italia si allarga a macchia d'olio. Il ricercatore dell'Oms Francesco Zambon, infatti, ha deciso di sfidare Ranieri Guerra e i vertici dell'Organizzazione, rinunciando all'immunità diplomatica e si è presentato in Procura. Ha parlato - si legge sul Corriere della Sera - di pressioni per correggere alcuni passaggi dello studio e di messaggi che a lui sono suonati come minaccia di perdere il posto di lavoro. Cinque ore di colloquio, svelate ieri da Report via Facebook, accompagnate dal silenzio del procuratore Antonio Chiappani: «Non intendiamo dare informazioni». Perché la vicenda è delicata, il verbale è stato secretato.

Le indiscrezioni dicono però che Zambon avrebbe risposto punto su punto, entrando nel dettaglio di quanto è accaduto a maggio, quando lui e altri 10 ricercatori dell’ufficio europeo di Venezia dell’Oms avevano pubblicato lo studio «Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid». E la versione di Zambon ai pm è stata chiara: dal direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra, sarebbero arrivate pressioni per correggere la frase sul Piano pandemico italiano del 2017, che «è una conferma», come si leggeva nello studio, di quello del 2006.

L’obiettivo, secondo Zambon, era far passare il documento del 2017 come un aggiornamento e non un copia e incolla. Ed è su questo punto - prosegue il Corriere - che il ricercatore di Venezia ha parlato di "minacce", rispetto alla sua posizione all’interno dell’Oms, da parte di Guerra: non è noto quali parole abbia utilizzato per descrivere la situazione, ma il riferimento al vicario italiano è stato chiaro. Insomma, quello studio, ha sostenuto Zambon, preoccupava l’Oms più di quanto è emerso di recente.

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