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Coronavirus
Vaccino Pfizer, serve maggiore trasparenza. Le colpe dell'Unione Europea

di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

 

La scorta della polizia, in diretta Tv, alle prime dosi dei vaccini Pfizer arrivate in Italia a fine dicembre ce la ricordiamo tutti. La campagna di vaccinazione iniziata già dalla prima decade di gennaio al ritmo di circa 80-90.000 somministrazioni giornaliere, oggi si è arenata, perché aspettiamo Godot. Nell’attesa della seconda dose del “viagra dei vaccini” tuttavia il vaccinato non solo è altamente contagioso ma addirittura può rimanere contagiato. Una ventina di medici e infermieri sono in effetti già stati contagiati dopo aver ricevuto la prima  dose del vaccino.  Non è complottismo, è la verità. Per raggiungere l’immunità di gregge entro luglio di quest’anno bisognerebbe procedere a vaccinare al ritmo di 390.000 persone al giorno, un obiettivo tanto lontano quanto impossibile coi ritardi che ci sono.

Ritardi del governo ma anche della Pfizer, che di punto in bianco ha ridotto arbitrariamente del 29% le dosi di vaccino da distribuire in Europa. Le ragioni possibili sono due: la prima il nuovo piano di vaccinazione dell’amministrazione americana targata Biden, che ha promesso 100 milioni di vaccinazioni entro il 30 aprile, la seconda i problemi legati alla composizione del vaccino, su cui ci vogliamo ora brevemente soffermare.

I campioni del vaccino esaminati dall’Ema (Agenzia europea per i medicinali) contenevano percentuali inferiori al 59% di RNA “intatto”, non all’altezza degli studi clinici contenenti invece tra il 69% e l’81% di RNA utilizzati per la sperimentazione del farmaco. Un bel casino, anche perché sono quotidiane le notizie in tutta Europa e non solo di reazioni negative registrate in alcune persone sottopostesi a vaccinazione Pfizer. Bisogna vederci chiaro, capire, riflettere.

Il più importante giornale francese, Le Monde, ha svolto un’inchiesta giornalistica sul vaccino Pfizer-BioNTech dalla quale è venuto fuori una presunta pressione sull’Ema per approvare questo vaccino il più velocemente possibile. L’Ema ha chiarito che il problema legato alle percentuali di RNA è stato successivamente risolto, ma i dubbi restano. Lunedì Rai 3 prevede un programma “Report” in prima serata su questo aspetto, che sinora nessun giornale italiano ha voluto prendere in considerazione, dal momento che riguarda l’unico vaccino che attualmente viene utilizzato in Italia. Tutti i grandi giornali italiani sanno che qualcosa non torna, ma nessuno ha avuto il coraggio che ha avuto il Le Monde.  Non sappiamo se Lunedì andrà veramente in onda il programma Rai, possiamo solo sperarlo, perché finalmente emergerà anche in Italia quello che ha pubblicato il Le Monde e cioè le diverse pressioni che ci sono state per approvare nel più breve tempo possibile quel vaccino, che ne uscirà con le ossa rotte saranno i giornaloni italiani, stampa sempre più di regime.   

La nostra impressione è che si stia scommettendo troppo su questo unico vaccino, trascurando altri tipi più sicuri e affidabili come quello russo. Ora Angela Merkel - dopo che in Baviera sono morti sette anziani, in seguito alla vaccinazione con Pfizer (ovviamente sono morti perché erano vecchi e soffrivano dia altre patologie…)  - ha dichiarato che la Germania sui vaccini intende collaborare con Mosca. E ti credo.  Le cavie di Pfizer dobbiamo continuare ad essere noi.    

Fatto sta che all’inizio la Ue è dipesa solo dalla multinazionale americana Pfizer, la prima ad annunciare la scoperta di un vaccino - in realtà i primi sono stati i russi, con un vero vaccino -, quindi è probabile che l’Ema abbia, per così dire chiuso, un occhio su alcuni aspetti della produzione vaccinale. Stesso discorso dicasi per i vaccini Moderna, già in distribuzione sia in America che in Inghilterra. Per quelli di Astra Zeneca, Johnson & Johnson e Curevac bisognerà invece attendere qualche altra settimana (se non di più) prima di ricevere l’ok definitivo dall’Ema. Per ora a dettare legge in Italia è la multinazionale americana, che fa quello che vuole.

Le responsabilità sono anche dell’Unione europea. I contratti sottoscritti dalla Commissione con la multinazionale del farmaco sono parzialmente secretati, cioè alcune disposizioni contrattuali relative alla produzione, alla distribuzione e agli effetti collaterali di questo vaccino non possono essere rese pubbliche. Gli europarlamentari, dopo diverse istanze di accessi agli atti, hanno potuto visualizzare gli accordi ma con intere parti oscurate e senza la possibilità di fare fotocopie, fotografie o prendere appunti. Eppure il Parlamento europeo ha come funzione principale quella di controllo sull’operato della Commissione. Non è accettabile che l’Europarlamento, eletto direttamente da quattrocentomilioni di cittadini, non sia informato sull’intero contenuto degli accordi. E non si capisce perché nessuno dei nostri parlamentari europei, opposizione compresa, abbia sollevato il problema.  

L’unico accordo sinora reso pubblico è quello con la Curevac, mentre gli accordi con Pfizer, restano parzialmente secretati. Non è un caso infatti che chi si sottoponga al vaccino Pfizer debba sottoscrivere una specie di liberatoria, cioè una esenzione di responsabilità per la casa farmaceutica. Un “patto leonino”, chiamiamolo così, in cui il cittadino – non avendo le competenze tecniche e scientifiche per comprendere a pieno ciò che sta firmando – è in una posizione “contrattuale” totalmente sproporzionata rispetto alla multinazionale che ha prodotto il vaccino.

A questo punto sarebbe opportuno che i parlamentari italiani, quantomeno quelli dell’opposizione, presentassero un’interrogazione al governo per chiedere delucidazioni sia in merito al contenuto degli accordi siglati tra Ue e case farmaceutiche, di cui i governi nazionali non possono essere tenuti all’oscuro, visto che le dosi vaccinali sono pagate coi soldi pubblici, sia in merito all’opportunità o meno di far sottoscrivere una liberatoria a chi si sottopone alla vaccinazione con il farmaco Pfizer. Siamo felici che siano arrivati i vaccini, ancora più felici che continui la campagna nazionale di vaccinazione, ma volete dirci almeno che cosa avete firmato con chi li produce e distribuisce? E perché tra tutti i vaccini dovevamo scegliere solo quello? Ce lo ha chiesto l’Europa? Ok, intanto ora Merkel per i tedeschi si è rivolta ai russi…

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