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Coronavirus
Pisa, bambino con 'bassa carica virale' torna a scuola: la classe si svuota.

In una scuola elementare di Pisa, un alunno è tornato in classe come positivo al Covid-19 con 'carica virale bassa'. Dopo 21 giorni a casa, l'Asl ha permesso il rintegro a scuola per il bambino questo perché, come spiegato alla madre, il bambino è "positivo a lungo termine. E potrebbe rimanere positivo anche un anno, ma non sarebbe contagioso". La conseguenza è stata che la classe si è svuotata: le mamma hanno preferito tenere a casa i loro figli nonostante l'ok dell'Asl di competenza. Come si legge sulle pagine di Repubblica le mamme degli altri bambini sono semplicemente preoccupate:"Chi ci assicura che non sia contagioso? Nessuno vuole discriminare questo bambino, ma la verità è che non si capisce più nulla e fino a pochi giorni fa chi era positivo, anche a bassa carica, doveva ripetere il tampone e restare isolato fino a quando non sarebbe diventato negativo. Ora cosa è cambiato e perché?".

Un'altra mamma sottolinea che: "Terrò mia figlia a casa fino al 16 novembre. Per me la priorità è la salute; mia figlia è iperattiva e io ho paura. Se la mandassi a scuola e poi dai nonni, come avviene sempre, li metterei a rischio. Il fatto. Che il piccolo sia asintomatico e con carica bassa non cambia le cose: è comunque positivo. I contagi stanno aumentando, bisogna stare attenti a tutto e io non voglio rischiare".

La mamma del bambino protagonista della vicenda, in una intervista rilasciata su "La Nazione" parlando di questa situazione, manifesta la sua rabbia:"Purtroppo c'è chi ci tratta come appestati. Anche io sono stata positiva e il mio datore di lavoro, un privato, non accetta che rientri finché mio figlio non sarà negativo e io stessa non avrò un nuovo tampone negativo. Ho provato a prenotarlo tramite Asl e privati ma ci sono liste d'attesa infinite. L'Asl dice che mio figlio e io possiamo tornare alla vita normale, più di questo cosa occorre? Capisco anche la preoccupazione delle altre mamme, ma cosa ci posso fare? Mi dispiace che questa situazione ci metta gli uni contro gli altri. Mio figlio lo terrei anche a casa se ci fosse la didattica a distanza, ma non c'è e non può perdere altri giorni di scuola". 

 

 

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