Svizzera, murata l'entrata al ristorante No Vax. Blocchi di cemento e sigilli
Chiusura obbligata per il locale nel centro di Zermatt che non rispettava nessuna norma anti Covid, con personale obbligato a non usare la mascherina
Svizzera, murata l'entrata al ristorante No Vax. Blocchi di cemento
La Svizzera questa volta non è stata certo neutrale. Il provvedimento adottato nei confronti dei proprietari di un noto ristorante nel centro di Zermatt città di montagna del Canton Vallese famosa per lo sci e il curling, è stato esemplare. Dopo settimane - si legge sul Messaggero - di un'offensiva No Green Pass che ha visto schierati al fronte camerieri rigorosamente senza mascherina anche nella calda sala del seminterrato, con clienti invitati a non presentare nessun certificato (come precisato sul sito) né tantomeno a fornirsi di maschera, gli ultimi giorni hanno visto un'escalation degli atti ostili, fino ad arrivare all'arresto dei gestori, ai sigilli sulle porte del ristorante, al ritiro della licenza e addirittura allo schieramento di blocchi di cemento davanti all'ingresso.
Ieri il tribunale di Zermatt - prosegue il Messaggero - ha deciso di rimettere in libertà la famiglia di trasgressori, Andreas e Nelly Aufdenblatten e il figlio Ivan, respingendo la richiesta del Pubblico Ministero che avrebbe voluto prolungare la punizione. Ci auguriamo che d'ora in poi proprietari rispetteranno le disposizioni delle autorità, in caso contrario, sapremo come agire ha detto Frédéric Favre, capo del Dipartimento Sicurezza del Cantone. Per il momento, gli Aufdenblatten non potranno tornare a condurre la loro battaglia tra le fondute e le raclette del loro ristorante, perché la licenza è sospesa a tempo indeterminato.
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