Vaccino Covid, accordo Ue sul "green pass" per rilanciare il settore turistico
Di fronte alla crisi innescata dalle restrizioni anti-Covid, che hanno particolarmente colpito il settore turistico, facendogli perdere decine di miliardi e numerosi posti di lavoro, le principali forze politiche italiane presenti al Parlamento europeo si sono trovate d'accordo che servono misure urgenti per non rischiare un vero e proprio disastro in un settore così vitale per l'economia del paese che da solo vale oltre il 13% del Pil e da lavoro a circa 3,5 milioni di persone.
Di questo e delle strategie per favorire una ripresa del turismo si è parlato nel corso di un webinar organizzato dall'Ufficio del Parlamento europeo e dalla Rappresentanza della Commissione in Italia la scorsa settima. A introdurre il nodo della necessità di ricominciare a fare viaggiare le persone è stato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. "Parlo ogni giorno con i miei colleghi europei - ha detto in un video messaggio inviato agli organizzatori - per arrivare presto a soluzioni comuni per la mobilità dei turisti".
Una di queste soluzioni potrebbe essere il 'green pass', che la Commissione ha confermato di voler presentare il 17 marzo. Si tratta di una sorta di lasciapassare sanitario, che potrebbe mettere le persone nuovamente in condizione di spostarsi liberamente per lavoro e turismo.
"Credo che nel rispetto della privacy, della non discriminazione e della tutela dei dati - ha sottolineato per primo nel suo intervento l'eurodeputato della Lega Marco Campomenosi - possa essere uno strumento utile e anche noi daremo il nostro contributo in questo senso". Allo stesso modo Antonio Tajani ha ribadito il sostegno di Forza Italia alla misura. "Sono favorevole - ha detto l'europarlamentare - così come la mia famiglia europea, a istituire il passaporto vaccinale per cominciare a far circolare i cittadini". Un po’ più critico sulla sua messa in atto e stato l'esponente del Pd Brando Benifei, ("il passaporto Covid - ha detto - va affrontato con una grande attenzione alle possibili ricadute, anche a scapito del nostro Paese, se fatto in modo sbagliato") così come precisazioni sul tema sono giunte dal capo delegazione europeo di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza: "Ci auguriamo - ha sottolineato - che possa essere uno strumento utile, ma non lo chiamerei passaporto vaccinale: serve un documento digitale che tenga insieme tutti i tipi di certificazione, tamponi, vaccino, e chi ha avuto il Covid e per un po' è considerato immune".
La gente insomma deve sentirsi nuovamente libera di potersi spostare in tranquillità, perché il settore viaggi sembra ormai vicino al collasso e non può reggere un’altra stagione estiva senza turismo. Anche perché come ha ribadito sempre Fidanza fino ad ora non è stato ancora istituito lo stato di crisi del settore e a causa di ciò " non si sono viste le risorse dedicate al turismo nel Recovery Fund. Risorse che il Commissario Breton aveva promesso addirittura nella misura del 25%.
E il bilancio 2021-27 non precede una linea specifica per il settore” In conclusione, con un messaggio video, il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo (M5S) ha sottolineato "la necessità di far ripartire la macchina il più presto possibile", con i fondi in arrivo dall'Europa che offrono anche "l'occasione di ripensare il turismo del futuro".
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