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“Così scoprì che il Napoli aveva acquistato Maradona”: il racconto inedito di Luca Ferlaino
Il figlio dell’ex presidente del Napoli rivela come apprese l’arrivo del Pibe de Oro e racconta aneddoti inediti sull’acquisto

Luca Ferlaino, figlio dell’ex presidente del Napoli, racconta come scoprì l’acquisto di Maradona in una sera d’estate a Capri. Svela retroscena sulla trattativa col Barcellona, i dubbi dell’epoca e le reazioni in città, tra romanticismo calcistico e pressioni politiche.
“Così scoprì che il Napoli aveva acquistato Maradona”: il racconto inedito di Luca Ferlaino
“Noi eravamo a Capri in vacanza e una sera, mentre io stavo a casa, all'epoca avevo 13 anni, mi chiamò mio padre verso le 23: 30 e mi disse: 'Luca, sto venendo, vado a mangiare a Capri in questo posto, raggiungimi'. Dissi: 'Papà, sto a letto'. 'No, devi venire, devi venire'. Così andai tutto scocciato verso questo albergo, questo grande albergo di Capri... e a un certo punto vidi questa eccitazione per strada, un sacco di polizia e scoprì che là c’era Maradona”.
Comincia così il racconto di Luca Ferlaino, figlio dell’ex presidente del Napoli Corrado, che durante un’intervista a Un Altro Pianeta, il podcast di Hoara Borselli ha svelato alcuni retroscena relativi all’acquisto del campione argentino, artefice dei primi due scudetti vinti dal Napoli.
Una trattativa ai limiti del regolamento
Ferlaino ha rivelato che l’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli fu tutt’altro che scontato. La trattativa col Barcellona fu intatti lunga e complessa e il contratto fu depositato oltre i termini. “Il contratto di Maradona fu depositato oltre i termini di chiusura del calciomercato, quindi era fuori termine di almeno 24 ore. Oggi si chiamerebbe magheggio.” Come fu possibile chiudere dunque l’operazione? “La Federazione chiuse un occhio sull’orario di scadenza dell’epoca perché riteneva che per Napoli, ma soprattutto per il calcio italiano, far venire a giocare il giocatore più importante che c’era era un plus per tutti.”
Ma c’è un dettaglio che rischiò di far saltare tutto. “Mio padre era al bar dell’albergo a Barcellona e sentì due camerieri, che parlavano in spagnolo, dire: ‘Hai capito che questo stupido di Ferlaino si compra Maradona che è un bidone’. Lui interpretò questa cosa come un segno del destino e perse ore preziose”, anche se alla fine chiuse l’acquisto.
Il tartufo in motoscafo e il primo impatto del Pibe de Oro
Non appena sbarcato a Capri, però, Maradona si fece subito notare, ricorda Ferlaino, e chiese di mangiare tartufo. “Maradona arrivò a Capri e disse: ‘In Italia mi hanno detto che la cosa più buona che c’è da mangiare è il tartufo’. E lo pretese. Ci fu una mezz’ora in cui tutti gli hotel e ristoranti di Capri si telefonarono. Alla fine partì un motoscafo da Napoli con il tartufo.”
Maradona tra politica, popolo e passione
L’acquisto del numero 10 fece discutere anche in Parlamento. Luca Ferlaino, oggi presidente dell’agenzia di comunicazione SocialCom, riconosce quanto quell’operazione abbia avuto un grande impatto sociale: “All’epoca c’erano anche deputati e senatori del Partito Comunista che fecero una mozione parlamentare per impedire che il Napoli comprasse Maradona. Dicevano: ‘Napoli è una città che ancora non ha le fogne, non può comprare Maradona’.”
Napoli ieri e oggi: un confronto generazionale
Secondo Ferlaino, il Napoli degli anni '80 fu molto più di una semplice squadra: “Era più aderente a quella città che era una città più arretrata, più povera, che però esprimeva più genialità”. Nel confronto con il Napoli di oggi, Ferlaino vede delle sostanziali differenze: “La città oggi è cresciuta tanto e vince in una maniera più normale. Non ha bisogno del genio.”
E coglie anche delle differenze tra il calcio di una volta e quello moderno. “il calcio di oggi è un calcio sicuramente più serio, più professionale, le società sono a fine di lucro. Quello di ieri era sicuramente un calcio più romantico”.