Covid, Giorgio Armani e il tanto atteso "slowdown"
Giorgio Armani si allontana dalla frenesia di tante altre maison per sposare un approccio diverso, definito più “slow”. Duarante lo scorso lockdown di marzo/aprile, il designer, si apprende da Pambianconews aveva dichiarato a Wwd che “il lusso non può e non deve essere veloce, il lusso ha bisogno di tempo per essere raggiunto e apprezzato”. Oggi rivela che le reazioni al modello ‘slow’ sono state “molto positive sia in Europa sia in America e, inaspettatamente, anche in Asia. Bisogna precisare che la situazione è ancora in divenire. Recentemente siamo stati testimoni di una seconda ondata di chiusure che rende molto difficile valutare i risultati delle nostre azioni, ma quelli alla fine dell’estate e poi a settembre e ottobre sono stati incoraggianti. Ho ricevuto un ampio numero di lettere e messaggi con feedback positivi e gli store manager me l’hanno confermato”.
“Trovo assurdo che, in pieno inverno, si possano trovare nei negozi solo abiti di lino, e cappotti in alpaca d’estate, per il semplice fatto che il desiderio di acquistare deve essere soddisfatto”, aveva affermato lo stilista. Giorgio Armani, si apprende da Pambianconews, "aveva lamentato un eccesso di offerta rispetto all’effettivo bisogno, criticando il modello delle pre-collezioni che, di fatto, aggiunge nuove proposte oltre a quelle presentate durante le canoniche fashion week".
L'appello dello stilista era stato chiaro: rallentare. Si mise in prima fila per questa battaglia e lasciò le collezoni estive in store fino a settembre. Ma oggi il clima sembra diverso: “Parte del sistema sembra essere tentato dal tornare velocemente al punto di partenza, non da ultimo per il desiderio di mantenere una visibilità mediatica attraverso un intenso ritmo di attività e nuove proposte. Il tanto atteso slowdown non sembra manifestarsi per tutti, diverse collezioni continuano ad essere presentate a rapita velocità”.
Covid, Giorgio Armani si appella alle celebrity: "Ri-usate gli abiti"
Per quanto concerne il tema della sostenibilità, fa sapere Pambianconews, "lo stilista parla di rispetto per i consumatori, per il pianeta e anche per il proprio lavoro che non dovrebbe essere svalutato in funzione di un eccesso di produzione e comunicazione". Oltre a fondere pre-collezioni e proposte di sfilata, si apprende da Pambianconews, "il marchio ha anche introdotto la collezione green R-EA di Emporio Armania, portato al 40% la percentuale sostenibile per quanto concerne la linea AX Armani Exchange nonché l’impegno di utilizzare materiali naturali anche per Armani Casa".
Da ultimo ultimo Giorgio Armani ha invitato le celebrities a non indossare solo una volta gli abiti utilizzati per le grendi occasioni, come per i red carpet. "Si possono sfoggiare in più di un'occasione, come nell'ultimo evento della prima de La Scala di Milano: numerose artiste hanno indossato vestiti già precedentemente indossati, ma non meno emozionanti”. E ha poi concluso: "Attraverso tutte queste azioni coordinate penso sia possibile ridare valore al lavoro di noi designer, rendendolo tangibile ed etico anziché una mera frivolezza, senza rinunciare alla bellezza".
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