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Costume
Joe T Vannelli: "Col Covid non mi sono fermato. La musica? Unica salvezza"

Joe T Vannelli, il "Live on Tour": un "must" in pieno lockdown 

52 tappe, 13 milioni di visualizzazioni. In pieno lockdown, il “Joe T Vannelli Live on Tour” diventa un must. L’arte della musica si unisce al patrimonio storico, artistico e paesaggistico.  “Credo che arrivato a questo punto della mia carriera sia giunto il momento di restituire al pubblico quello che per anni mi ha dato”. Sul Covid: “Il settore della nightlife è disintegrato!!!”. 

Joe T Vannelli è sinonimo di House Music, da sempre protagonista, anima e cuore, di club e serate che hanno scritto momenti indimenticabili nella storia della House: il locale After Dark, il fuoriorario Exogroove, il dinner club New York Bar, la sua one-night Supalova, svoltasi tra Milano, Riccione e Ibiza e trasmessa live sia in Italia che all’estero. La sua musica gli è valsa una serie infinita di premi e riconoscimenti, primo tra tutti i Dj Awards di Ibiza nel 1999, primo artista italiano capace di aggiudicarsi questo riconoscimento.

Un percorso che non ha eguali e che nel 2020 si arricchisce di un nuovo, esaltante capitolo grazie a Sound Faktory, vero e proprio hubmusicale a Milano, un luogo unico nel suo genere in cui i professionisti e i new talent della musica possono trovare ispirazione da una viniloteca con 40.000 dischi consultabili, oppure esibirsi live nella Sound Room, una stanza collegata in streaming e dotata di uno studio acustico che la rende una vera bomboniera in una factory carica di creatività.

Come dj si è esibito alla consolle dei più importanti locali del mondo: Brasile, Giappone, Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Emirati Arabi, Messico, Irlanda, Bulgaria, Tunisia, Egitto, Germania, Austria e Spagna - e nella sua one-night Supalova, impostasi subito come one-night di livello mondiale. Joe T Vannelli è famosissimo sia in Italia che all’estero, capace di esibirsi nelle migliori dancefloor del pianeta, da New York a Los Angeles, da Londra a Parigi, da Ibiza a Mikonos, da Miami a Sidney, da Dubai a Tokio, senza dimenticare Amsterdam, Oslo, Amburgo e party del calibro di Ministry of Sound, Soap, Renaissance, Cream e tanti altri ancora. Proverbiali ad esempio sono state le sue tournèe in Australia, con tappe al Seven di Melbourne e al Tank di Sidney ed in Brasile. Negli Stati Uniti suona al Wall di Miami ed al Marquèe di New York. Nel 2015 Joe T Vannelli è stato tra i protagonisti di Tomorrowland, il festival dance più importante al mondo, in programma ogni anno a fine luglio a Boom, in Belgio.

Alla superba attività di dj, Vannelli affianca da anni quella di remixer e produttore discografico. Tra i suoi remix top e le sue collaborazioni top, si evidenziano quelli per mostri sacri quali David Guetta, LoleattaHolloway, Mark Knight, ErickMorillo, David Morales, Danny Tenaglia, Little Louie Vega, Hot Since 82 senza dimenticare Ginuwineft. Timbaland&Miss Elliot. Lavori che arricchiscono un roster che vede presenti i nomi di Giorgio Moroder, Bohannon, Thelma Houston, Space 2000, Bobby Brown, Mark Morrison, EarthaKitt. Come produttore, nella sua scuderia spiccano i nomi di Robert Miles, Spiller, Pink Coffee, Justine Mattera, Csilla, Helen&Terry, Hotel Buena Vida.

Joe T Vannelli, l’intervista di Affari al re della house music

D. Il “Joe T Vannelli live on tour” in pieno lockdown è stata un’idea a dir poro straordinaria. Lei saggiamente sostiene che la “musica è la sola arte che ci fa muovere”. Se questa poi la uniamo alle bellezze paesaggistiche nel nostro Paese ne esce un connubio magico. Quante tappe ha toccato il tour e come è nata l’idea?

R. Tutto è nato il 9 aprile del 2020, in pieno lockdown, dal tetto del palazzo in cui vivo a Milano con Vista Duomo. Quella diretta totalizzò 2 milioni e mezzo di visualizzazioni, ricevemmo migliaia di messaggi da tutto il mondo, da quel momento capii che quello sarebbe stato solo l’inizio di un Tour che ad oggi ha totalizzato 52 tappe e oltre 13.000.000 di visualizzazioni su Facebook. Sono andato in onda da un luogo diverso d’Italia tutti i giovedì (ne ho saltati solo 3 o 4), non mi sono mai fermato e in questo anno ho creato un team di lavoro specializzato nelle dirette streaming e nel video.

D. Il roofcon, la suggestiva vista Duomo di Milano, l’anfiteatro del Vittoriale sul Lago di Garda, la Torre degli Sciri a Perugia, il Castello Aragonese di Taranto, la Villa Emo di Treviso, i ghiacciai del Monte di Cadore, “Il Mastio” del Castello Inferiore di Marostica e via discorrendo. Riesce a trasmetterci le sensazioni provate durante le esibizioni?   

R. Questo anno mi ha permesso di conoscere e visitare luoghi dai quali non avrei mai pensato di suonare come dj. Ogni settimana vivo emozioni forti: la natura, il paesaggio, le bellezze architettoniche e artistiche che ogni luogo possiede e custodisce… Mi esibisco da solo, senza pubblico (così è stato fino ad oggi), ma sento il calore del pubblico on line e mi sento portavoce della bellezza italiana nel mondo.

D. Nonostante l’Italia era ferma lei è riuscito ad incantare milioni di followers, di settimana in settimana, per quasi due ore, tutti i giovedì. Ha fatto incontrare il popolo con il suo territorio e le sue stesse bellezze. Musica, cultura, arte visiva. Lei pensa che questo progetto può essere riproposto negli anni avvenire in epoca post-pandemia? Ne può nascere una sorta di appuntamento imperdibile e – magari – esportato anche all’estero?

R. Il Tour non si fermerà, ci sono ancora troppe bellezze da mostrare e certamente, appena sarà possibile a livello sanitario, vorrei esportare il format all’estero. La mia priorità resta sempre l’Italia, un Paese che ha dimostrato una grande resilienza e che custodisce dei tesori inestimabili, dal piccolo borgo alla grande città. Per me è stato un percorso in crescendo, non solo per la costanza del pubblico on line e i numeri degli ascolti settimanali, ma perché ho deciso di portare la sfera culturale, artistica e ambientale al pubblico trasversale che mi segue, dagli appassionati di house “nightlife” alle famiglie con bambini. Credo che arrivato a questo punto della mia carriera sia arrivato il momento di restituire al pubblico quello che per anni mi ha dato, non solo con la musica, ma avvicinando tutti alla bellezza che è l’unica vera salvezza per l’uomo.

D. Covid-19 appunto. E’ stata dura per il comparto? Ora, a fatica, sembra che le riaperture ci saranno e daranno sicuramente ossigeno al settore, ma quanto ha pagato il mondo lavorativo della notte?

R. Il settore della “nightlife” , dei dj e dei lavoratori dello spettacolo è stato disintegrato dalla pandemia, abbiamo subìto il colpo più duro e ancora oggi non abbiamo prospettive vere di ripartenza. Questo anno ha dimostrato che il nostro mondo non viene inserito nell’ambito dello spettacolo e della cultura, come invece avviene in altri Paesi Europei; la strada da fare per dare dignità, riconoscimento e sicurezza al nostro settore è ancora lunga. Per quanto mi riguarda, non potevo accettare di fermarmi completamente, sono sempre stato un creativo, un lavoratore, l’unico linguaggio che conosco, per esprimermi e sentirmi felice, è quello musicale.

D. Ma torniamo al “Live on tour”. Venezia. La splendida Venezia. Come ha vissuto quell’esperienza in laguna?

R. E’ stato unico, abbiamo lavorato per diversi mesi per riuscire a far “quadrare tutto” e organizzare questo evento mai realizzato prima. Suonare dal Palazzo delle Procuratie Vecchie è un onore che capita una sola volta nella vita, vedere Venezia, una città che amo molto e a cui mi sento profondamente legato, così da vicino, dal suo cuore più iconico, Piazza San Marco, mi ha emozionato molto. Tutti sappiamo che Venezia è stata una delle città più colpite negli ultimi due anni, prima per l’eccezionale acqua alta e poi per la pandemia, quello che mi sento di fare è di andare in diretta dalle città italiane e mostrarle a tutto il mondo, sperando di contribuire, a mio modo, alla ripartenza.

D. Siamo in conclusione. Ci parla del Sound Faktory e di eventuali progetti futuri?

R.  Sound Faktory è stata inaugurata il 20 novembre 2019 e il 20 febbraio 2020 è stata chiusa per le ordinanze Covid. E’ un posto unico in Italia, un hub in cui la musica si esprime e trova professionisti del settore. Un luogo estremamente creativo, con sale di registrazione, studi di produzione musicale, una viniloteca con 40.000 dischi, un’agenzia di comunicazione, una casa di produzione video e una sala studiata per lo streaming e per amplificare i sensi corporei offrendo il massimo della tecnologia audio e video. Molti sono gli artisti della musica italiana che sono venuti a visitarla e che hanno accesso libero a questo luogo, da Ornella Vanoni, a Clementino, Boss Doms, Ensi, Saturnino, ecc..  Non vediamo l’ora di ripartire e di riaprire le porte! 

GUARDA la performance di Joe T Vannelli a Milano, Terrazza Martini: 

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