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Lega AntiVivisezione: "I cittadini europei dicono basta ai test sugli animali"

VIVISEZIONE, I CITTADINI EUROPEI VOGLIONO LA FINE DEI TEST SU ANIMALI: QUESTI I RISULTATI DI UN SONDAGGIO SAVANTA COMRES PER LA COALIZIONE INTERNAZIONALE CRUELTY FREE EUROPE

Un sondaggio internazionale, commissionato dalla Coalizione Cruelty Free Europe, di cui LAV è rappresentante per l’Italia, ha evidenziato come tre quarti dei cittadini europei pensino che l'Unione Europea debba fissare obiettivi e scadenze vincolanti per arrivare all’eliminazione della sperimentazione sugli animali. 

Secondo quanto emerso dal sondaggio, condotto da Savanta ComRes a giugno su oltre 5.600 persone, il 70% delle persone intervistate ritiene che favorire la piena sostituzione dei test sugli animali con modelli alternativi debba essere una priorità, e che sia fondamentale investire di più nello sviluppo dei metodi alternativi. Nello specifico, gli europei che dicono no alla vivisezione e sì alla ricerca innovativa con modelli sostitutivi sono l’85% in Portogallo, l’84% in Croazia, l’80% in Polonia e Romania, il 76% in Italia e Germania e il 75% in Francia. 

LAV: IL 76% DEGLI ITALIANI CONCORDA CON LA NECESSITA’ DI FISSARE OBIETTIVI CONCRETI PER LA FINE DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE 

Un risultato che non meraviglia anche alla luce del recente studio commissionato dalla britannica FRAME, Fund for the Replacement of Animals in Medical Experiments, il quale ha rivelato che la stragrande maggioranza delle persone (93,4%) pensa che sia necessario fare di più per sostituire e ridurre l'uso di animali nella sperimentazione e nella ricerca. 

Una posizione chiara e nota da tempo, ma che purtroppo non trova ascolto nel mondo della ricerca e dalle Istituzioni. Infatti, nonostante oltre il 90% dei nuovi farmaci, che risultano sicuri ed efficaci nei test sugli animali non confermino i risultati positivi e attendibili nelle fasi di sperimentazione sull'uomo, il rapporto più recente dell'UE rivela che, tra il 2015 e il 2017, sono stati svolti 30 milioni di esperimenti su cavie e ogni anno 12,60 milioni di animali vengono allevati e uccisi per tale scopo. 

Il mondo sta vivendo un momento di grande promozione della ricerca innovativa alla luce dell’emergenza Covid-19, Cruelty Free Europe esorta i rappresentanti di tutti i Paesi membri e le più importanti Istituzioni internazionali a sviluppare un piano globale per porre fine al vincolo dell’obsoleto modello animale e dare priorità ai finanziamenti per una ricerca human-based, consentendo all'UE di diventare il leader mondiale nella ricerca senza animali. 

L'Europa deve creare un piano concreto per incentivare modelli di ricerca non animali, nuovi e moderni, che si dimostrino utili e sicuri per la protezione dei suoi cittadini e dell'ambiente, promuovendo l'innovazione e lo sviluppo. Bisogna, quindi, porre obiettivi e scadenze per l'eliminazione di pratiche sperimentali insostenibili e attuare la loro sostituzione con metodi maggiormente predittivi, veloci ed etici, come in atto per tutte le politiche comunitarie, tra cui emissioni di carbonio, rifiuti e riciclaggio. 

“Il risultato del sondaggio ribadisce come la sperimentazione animale debba diventare un ricordo del passato. Ora tocca ai leader europei ascoltare, e mettere in atto, una strategia che metterà fine, una volta per tutte, alle sofferenze inutili degli animali nei laboratori. - afferma Michela Kuan, biologa e responsabile LAV Ricerca senza animali - L’Italia, e chi la governa, deve rispecchiare la volontà dei cittadini e la ricerca del futuro, se non vuole restare il fanalino di coda dell’Europa. Rinnoviamo al Ministro Speranza l’appello a dare nuovo impulso, con i 6 milioni di euro di finanziamenti previsti in tre anni, alla ricerca pubblica dei metodi alternativi ai test sugli animali, attivando le procedure di individuazione dei progetti per la relativa spesa”. 

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