L’attuala situazione dovuta al Covid-19 sta spingendo diversi settori a “reinventarsi”, tra i quali quello legato alla moda. Si naviga a vista, senza previsioni sul futuro immediato. Riunioni in presenza, sfilate dal vivo e quant’altro sembrano ancora un miraggio lontano. Andare avanti è però l’imperativo, cercare soluzioni innovative tenute insieme da grande creatività.
Moda, il festival di Gucci
Gucci, ad esempio, sbaraglia la concorrenza, in termini contrattuali più che estetici e parcellizza la presentazione della collezione p/e 21 in un serial televisivo, trasmesso fino al 22 novembre su Youtube, Weibo e sul canale GucciFest.com, con premiere di ciascun nuovo episodio alle 21 esatte. Prima serata, non orari a casaccio, e in più, come in un festival, piccole video pillole di designer emergenti come contorno. Come fa sapere il Sole 24 Ore co- registri del serial sono il direttore artistico Alessandro Michele e Gus Van Sant, autore di pellicole cult. La nuova collezione da mostrare, in questo caso, è un pretesto: la formula, in termini di moda, è canonica, la stessa degli ultimi cinque anni, con tanto di look che ritornano a mo’ di autocitazione. Piuttosto è il passaggio della casa di moda a casa di produzione cinematografica a significare. L’immaginario di un designer diventa storia- o non storia. Gucci si trova così in concorrenza con i produttori di intrattenimento non con i brand di moda. Un salto quantico, il cui limite intrinseco, come si apprende dal Sole 24 Ore, sta paradossalmente nell’estetica nostalgica.
Moda, dall’asta di Prada al libro di Valentino
Prada invece crea un’asta della campagna pubblicitaria e collabora con una casa d’asta vera: Sotheby’s, perché tutto si svolga secondo i crismi. Vengono battuti pezzi della collezione A/I 10/21, stampe fotografiche, inviti e parti delle scenografie. Il ricavato è devoluto in beneficienza. Valentino invece produce un libro chiamando a raccolta le riviste indipendenti e lasciando carta bianca ai creativi per rinfrescare l’appeal del logo.
Moda, la strategia di Dolce e Gabbana
Dolce Gabbana invece scende in campo con una strategia nuova: propone online dei mini show con le novità e il sistema del see now, buy now. Lo vedi, ti piace, lo compri. Con le sfilate tradizionali tutto questo non è possibile, mentre sull’online la barriera viene travolta. L’idea nata in contingenza al momento fa vedere uno spiraglio per i due stilisti: “In un momento storico così complicato è giusto che i clienti possano godersi delle vere sfilate, organizzate con la stessa cura che mettiamo negli show uomo e donna delle fashion weeek. E’ difficile pensare a date in presenza, l’importante è però non smettere mai di fare e creare.
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