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Costume
Moda, il vintage degli Anni '90 è da collezione

di Paola Serristori

Un total-look di Gianni Versace o Moschino non ha prezzo. La moda degli Anni '90 fa impazzire le collezioniste, prime fra tutte americane ed asiatiche. Va premesso che le privilegiate che posseggono un capo degli stilisti acclamati negli Anni Novanta lo conservano per sé come un'opera d'arte. Se per i casi della vita la taglia non va più bene ed in famiglia non c'è un'erede della fortuna da indossare allora quei capi possono arrivare a Next! Vintage, al Castello di Belgioioso, o al Salon du Vintage di Parigi, giunto alla ventesima edizione, punto di incontro di venditori e compratori internazionali. I primi hanno per lo più shop online o boutique. In Francia, il luogo per eccellenza è il Marché aux Puces de Saint-Ouen, celebre mercato dell'antiquariato. I modelli vengono acquistati direttamente da privati, talvolta alle aste che propongono collezioni di moda tra gli oggetti di valore di grandi proprietà. Le collezioniste alla ricerca di emozioni arrivano dall'America (New York, Los Angeles, Miami), dal Giappone, dalla Cina, Australia, Paesi del Golfo Persico. Sanno quello che vogliono. Preferiscono tessuti di qualità, chiedono loghi o bottoni gioiello simbolo della marca. La testa della Medusa o la greca di Gianni Versace sono i must-have.

Esattamente come avviene per la classificazione dei lavori dei maestri della Pittura, esistono periodi nell'attività dei creatori di Moda. Negli Anni Ottanta la couture si sposa col prêt-à-porter. Le fibre dell'abbigliamento quotidiano sono di primissima scelta. Pure: 100% lana extravergine, raso di seta di buona grammatura, cachemire ottenuto dalle parti più nobili. Lavorazioni e dettagli riservati agli outfit da cocktail o sera compaiono per la prima volta su tailleur, cappotti, borse e scarpe da giorno. Giorgio Armani lancia Emporio Armani per rendere i giovani seducenti. La moda si trasforma per affermarsi come arte tridimensionale. Che aggiunge benessere alla vita. Un'apoteosi dell'arte italiana della Dolce Vita di eleganza, originalità, comfort. Ci vorrà ancora qualche anno per perfezionare la tecnica e consacrare la tendenza. Negli Anni Novanta abbigliamento ed accessori di lusso creano un'emozione di estasi come davanti alla visione di un dipinto. I foulard vengono presentati incorniciati come quadri, per realizzarli le stamperie comasche utilizzano un numero impressionante di matrici di colore.

 

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Un altro canale di ricerca del vintage di qualità sono le aste. A quante è capitato di sognare di sentirsi sussurrare: “Sei bella come un'attrice”. Donne da prima pagina, che valorizzano la propria bellezza scegliendo con estrema cura i capi per esser ammirate sul red carpet. Quando una donna dall'intensa vita sociale vuole fare spazio negli armadi incarica una Casa d'Aste di preparare un catalogo ed organizzare la vendita. A Parigi il punto di riferimento è Cornette de Saint-Cyr. Le offerte per le vendite di moda corrono sul filo del telefono oppure online anche da Drouot, famosa maison d'aste per mobili, argenti, dipinti, ed ogni genere di collezionismo. Per i capi più belli la lotta al rialzo per aggiudicarseli infiamma donne ed uomini, che vogliono portar a casa un regalo prezioso per la compagna. Valore aggiunto del vintage è l'esclusività. Quando acquisti un modello griffato vintage puoi essere certa che solo tu lo indosserai.

Al Salon du Vintage di Parigi una sezione è dedicata ai creatori, “perché la moda di oggi è il vintage di domani” - sottolinea il fondatore del Salon du Vintage, Laurent Journo - e poi tanti stand di vintage di alta gamma. In prevalenza gli storici marchi francesi Yves Saint Laurent, Celine, Hermes. E non perché il Made in Italy non sia famoso e ricercato. Le italiane, che hanno una passione viscerale per il bello e benfatto, non vendono i loro capi più preziosi. Dunque, il vintage del lusso italiano Anni Novanta-inizio Duemila è una chimera. Tra Junya Watanabe, Comme des Garçons (dove Watanabe ha mosso i primi passi), Balenciaga, si trova qualche pezzo di Moschino, Prada, Alberta Ferretti, Missoni, Patrizia Pepe, Pinko... I prezzi variano a seconda del periodo, dei colori (il must è assicurarsi il colore che ha caratterizzato la Collezione d'antan), dell'originalità delle stampe, dello stato di conservazione (qualche graffio è ammesso, segno di autenticità dell'uso e non del fondo di magazzino). Si parte da 150 euro per una camicia e si sale...Tuttavia se conosci la storia della Moda, se hai assistito ai defilé, se hai visitato gli show-room, ti accorgi che le migliori creazioni sono davvero introvabili. Il perché è... lo stesso che attanaglia ogni collezionista d'arte: come trovar il coraggio di rinunciare al piacere esclusivo di un outfit che non ha prezzo?

 

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