Costume
Natale, 8 consigli per non sprecare cibo. Ogni anno buttiamo 454 € a famiglia

1. Controllare il frigo e preparare spazio per gli avanzi
Molto spesso abbiamo già in casa tanti prodotti da usare e di cui ci siamo dimenticati, soprattutto in freezer. Oppure ci ritroviamo a voler mettere gli avanzi in frigo, ma è pieno e dobbiamo buttarli. Prima di iniziare le spese per le festività, facciamo un controllo di ciò che abbiamo e ciò che possiamo consumare in vista dei grandi festeggiamenti, così da lasciar spazio al cibo che avanzerà e non essere costretti a buttarlo.
2. Preparare un menù (non solo per il giorno di Natale)
Tutti preparano un menù per le grandi abbuffate di Natale, ma sarebbe molto meglio averne uno anche per i giorni precedenti e successivi, riutilizzando i possibili avanzi. In questo modo si organizzano i pasti in modo da non sprecare tra una festa e l’altra.
3. Calcolare le porzioni a seconda degli invitati
Non tutti mangeranno la stessa quantità, non tutti mangeranno tutte le pietanze. Può essere utile calcolare quante persone parteciperanno a pranzi e cene per comprare la giusta dose di alimenti. Evitare di esagerare è indispensabile per risparmiare soldi e aiutare l’ambiente.
4. Congelare gli avanzi
Avendo lasciato spazio prima delle festività, molti dei prodotti potranno essere messi in frigo o congelati per riscaldarli giorni dopo. Attenzione a non dimenticarcene e a non lasciarli andare a male dentro il frigo.
5. Preparare minestre con gli avanzi
Molte delle antiche ricette della nonna erano minestre e bolliti di verdura e carne, per evitare di buttare cibo avanzato, anche se di diverso tipo. Su internet possiamo trovare molte ricette da realizzare a seconda di quello che c’è a disposizione, con ingredienti e cibi rimasti da pasti precedenti.
6, Non spaventarsi davanti alla scadenza
Bisogna ricordare che la scritta “consumare preferibilmente entro” non vuol dire che la scadenza è rigida, ma che si tratta di un consiglio. Spesso quel prodotto può essere mangiato anche nei giorni successivi, senza creare problemi. Controlliamo e proviamo, prima di buttare via tutto: se odore, aspetto e sapore sono invariati, anche se la data di scadenza è stata superata il prodotto può essere consumato.
7. Donare il cibo avanzato
In alcuni casi è possibile donare il cibo avanzato ad associazioni che aiutano persone in difficoltà e che operano nel nostro territorio. Ma più semplicemente ricordiamoci che ci sono sempre vicini e parenti con cui condividere. Dopo il cenone, se sono rimaste alcune pietanze non lasciamo andare via i nostri commensali a mani vuote ma distribuiamo fra gli ospiti quello che è avanzato.
8. Riciclare e/o fare compost
Se proprio non è possibile consumare il cibo avanzato, ricordiamoci di non gettarlo fra i rifiuti indifferenziati, ma di utilizzare la raccolta dei prodotti organici. Meglio ancora sarebbe produrre il compost: ci sono vari strumenti domestici per farlo, da usare poi nel proprio orto oppure per le piante di casa.
La Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (Fondazione BCFN) è un centro di pensiero e di proposte nato nel 2009 con l’obiettivo di analizzare i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione nel mondo. Fattori economici, scientifici, sociali e ambientali vengono studiati nel loro rapporto di causa-effetto con il cibo attraverso un approccio multidisciplinare. Presidente e Vice Presidente della Fondazione BCFN sono Guido e Paolo Barilla, mentre il CdA è formato, tra gli altri, da Carlo Petrini, presidente di Slow Food e Paolo De Castro, coordinatore della commissione agricoltura e sviluppo rurale del parlamento europeo. Organismo garante dei lavori della Fondazione BCFN è l’Advisory Board. Per maggiori informazioni: www.barillacfn.com; www.protocollodimilano.it