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Salvini, i punti deboli del capitano: i troll che gli chiedono la foto

Salvini ha trovato finalmente un'opposizione in grado di metterlo in difficoltà: l'esercito dei troll che gli chiedono una foto e lo prendono per i fondelli
Salvini e la rivolta del selfie: legittima difesa social contro il capitano
Non è la prima volta che succede, ormai sta diventando una moda trollare il capitano Salvini. Accade di solito quando finisce un comizio e lui si presta a fiumi di fan concedendo foto e abbracci. C’è chi gli ha chiesto che fine abbiano fatto i 49 milioni di euro che la Lega deve restituire allo Stato, chi gli ha dato della “merda letale”, chi si è messo a limonare affianco mentre si scattavano un selfie (due ragazze), chi gli ha chiesto conto dei suoi insulti passati al meridione, “ma noi del Sud non eravamo dei terroni di merda?”, etc. L'ultimo scherzo è stato ideato a Pesaro da tre ragazzi che al momento dello scatto hanno agito così: le due femmine si sono baciate mentre il giovane dai capelli rossi cerca di dare un bacio proprio a Salvini.
Probabilmente il leader leghista, notando le sue espressioni subito dopo essere stato trollato, soffre di più questo tipo di opposizione che quella dei Saviano, dei Fazio, dei Gino Strada. Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano l’ha chiamata “la rivoluzione del selfie”, invocandola a gran voce con la speranza che si propaghi nelle piazze affinché diventi il peggior spauracchio di Salvini. Ogni volta che il leader leghista vedrà una fila di persone attenderlo in una piazza, lì in mezzo ci saranno dei sovversivi, dei sinistroidi buonisti radical chic mascherati da leghisti, dei ragazzi, dei vecchi, delle donne pronti a trollarlo.